Sanremo 2019: Zen Circus duetta con Brunori Sas (VIDEO)! scritto da Martina Renna 8 Febbraio 2019 La quarta serata del Festival di Sanremo 2019 vede il ritorno sul palco dei 24 big, che ripropongono il loro brano in duetto con uno o più ospiti, italiani e non: Zen Circus ha deciso di duettare con Brunori Sas! CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTI I TESTI DELLE CANZONI DI SANREMO 2019! Dal 5 al 9 Febbraio i cantanti si sfideranno sul palco della 69° edizione della kermesse canora. Padroni di casa del programma di Rai 1 è per la seconda volta Claudio Baglioni ed al suo fianco ci sono i brillanti Claudio Bisio e Virginia Raffaele. La classifica provvisoria sarà creata sommando al 30% il voto della sala stampa, al 30% la giuria demoscopia ed al 40% il televoto del pubblico. Super ospite della serata il cantante Ligabue, che presenterà il nuovo disco Start! ECCO IL VIDEO DELL’ESIBIZIONE DI ZEN CIRCUS CON BRUNORI SAS: Testo ci hanno visti nuotare in acque alte fino alle ginocchia ed inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolare il nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le maree le porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciuti che ci guardano attoniti mentre ci baciamo, da uomo a uomo, mano nella mano una sigaretta non lo racconta ci vuole forse una vita intera o una canzone non certo questa, altri maestri, altri genitori che non rinfacciano quello che sei, quello che vuoi quello che eri esistere è giusto un momento chi vive nel tempo muore contento e sì, ci hanno visti contare le pietre di questo deserto pazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoro pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare mi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzate scritte per caso in questa palestra dell’orrore ecco la pietra, ecco il peccato, u cane pastore lo fa per amore, Non per denaro, non per rancore, Non per la lana esiste il gregge Né per la legge Siamo delle antenne, dei televisori Emettiamo storie che fanno rumore Cerchiamo la donna della vita o l’uomo della morte Strade interrotte, eterni sorrisi, figli sangue del nostro lavoro Non ci somiglieranno, figli ormai del mondo intero E perdere la monotonia di quando tutto era al suo posto I topi cacciati, debellati, mostri tutti sotto al letto E lasciar volare via quell’abbraccio conosciuto Di chi in nome del tuo bene ha distrutto il tuo passato Quando arrivi tu se ne vanno gli altri Sai che non va bene ma ti piace arrangiarti Come fanno in quei paesi che non sappiamo pronunciare Ma che ci piace addomesticare a parole Ero presente al momento dei fatti Il fatto non sussiste Mettetelo agli atti Ma non hai paura di nessuno Se non della tua statura Hai la democrazia dentro al cuore Ma l’amore è una dittatura Fatta di imperativi categorici Ma nessuna esecuzione Mentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozione Tu stammi vicino, anzi lontano abbastanza Per guardarti il viso dalla stanza dei miei occhi Aperti o chiusi, non importa Sono occhi quindi comunque una porta aperta Il tempo passa lo senti da questo orologio Mentre lavori dentro un bar, ad una pressa o in un ufficio e E speri ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti, Non per chiederti dei soldi, neanche per derubarti, Non per venderti la droga e soffiarti il posto di lavoro Ma per urlarti in faccia, che sei l’unica, sei il solo Sei l’unica, sei il solo Che ne pensate del testo di L’amore è una dittatura degli Zen Circus?