X Factor 6, intervista a Davide: “Ora so di poter fare il cantante” scritto da Alice Ziveri 15 Dicembre 2012 Da caldaista a cantante: la storia di Davide Merlini è una sorta di favola moderna. Il terzo classificato di X Factor 6 ha scoperto la sua voce per caso, durante le serate al karaoke con gli amici. Uno svago da alternare alle giornate di lavoro come addetto alla riparazione di caldaie; solo una giornata di svago doveva essere anche quella in cui partecipò alle audizioni del talent-show, uno fra sessanta mila, eccetto che poi ha cominciato a superare selezione dopo selezione, è arrivato agli home visit, poi ai live show, poi in finale, e alla fine sul podio. Evidentemente quel qualcosa di speciale che Simona Ventura aveva visto in lui, l’hanno visto anche molti altri. Durante il programma, Simona l’ha più volte indicato come un animo pure e un esempio della gioventù italiana buona, che lavora sodo e si applica per raggiungere degli risultati. Davide è arrivato cantando canzoni melodiche italiane, quelle di una volta, ma non ha avuto paura di mettersi in gioco anche con cose completamente diverse: alla fine si è meritato una canzone scritta da niente popò di meno che Max Pezzali, 100000 parole d’amore, e la combinazione non potrebbe essere più calzante. Molto raffreddato, ancora un po’ spaesato ma molto bene intenzionato, Davide ci ha raccontato della sua esperienza e dei suoi obiettivi per il futuro, con grande spontaneità, trasparenza, e con quell’adorabile accento veneto! In generale, com’è stata la tua esperienza ad X Factor? E’ stata un’esperienza meravigliosa. Ho conosciuto persone che mi hanno aiutato a restare lì dentro: mi hanno dato la forza di crederci, che io all’inizio non avevo. Non credevo di poter fare il cantante, e non pensavo di riuscire a sostenere il palco. Invece i giudici, tutti e quattro, mi hanno incoraggiato: naturalmente Simona più di tutti, ma anche gli altri. Elio mi ha preso in disparte per dirmi che non mi mancava niente per essere un artista, se non la convizione di poterlo essere. Il rapporto con loro è stato sempre vero e sano. Perchè inizialmente non credevi di poterlo fare… Non avevo nessuna esperienza di palco o di esibizione nel vero senso della parola. Io ho iniziato a frequentare il karaoke a Settembre un po’ per caso: i miei amici, sentendomi cantare lì fuori dal bar quando passava la musica, mi hanno detto che ero bravo e mi hanno spinto a provare. Qualche birra per prendere coraggio e via. Dopo un po’ hanno iniziato a dirmi “Perchè non ti iscrivi ai casting di X Factor?”. Va beh, ok, ho chiesto una giornata di permesso al mio capo e sono andato. Era tutto un gioco. Poi è iniziato ad andare bene, Simona ha visto qualcosa in me e mi ha preso nella squadra. Io non ero consapevole, non credevo di essere migliore di qualcun altro. Questo è stato il mio problema all’inizio: non mi pensavo all’altezza. Piano piano, poi, il mio percorso mi ha portato ad avere più fiducia in me stesso. Max Pezzali ti ha poi dato un feedback su come hai fatto la canzone? Quando mi ha dato il pezzo mi ha detto: “Te lo affido perchè so che lo interpreterai bene” … che paura! Alla fine però è stato contento di come l’ho fatto, e questo mi rendo molto orgoglioso. Ha creduto in me e io gli ho dato soddisfazione. Dal canto mio, sono felicissimo di avere un inedito scritto da uno come Max. Mi piacerebbe tantissimo poter fare la mia canzone, 100000 parole d’amore, insieme a lui. C’è stata anche una parentesi in cui Simona voleva farti fare il sex symbol, ma tu non ti sentivi molto a tuo agio… E’ stato un modo per provare a fare qualcosa di diverso. Sono entrato facendo Lucio Battisti e Ranieri, solo le nonne ascoltano queste cose! Se dovevo piacere ad un pubblico più vasto ovviamente avrei dovuto fare anche altro. Essendo giovane, Simona ha deciso di puntare sulle teenager con delle esibizioni di un certo tipo… ma alla fine anche lei ha visto che ero “il Mondo di Patty, e non un sex symbol”. Abbiamo abbandonato quella strada, ma ho fatto comunque un percorso che mi ha modernizzato. Alla fine, però, sei diventato un po’ un teen idol. Per esempio l’altro giorno, al punto Enel, c’erano tante ragazzine per te! Che effetto ti fa avere delle fan? Mi fa un effetto un po’ strano, forse devo ancora realizzare dove sono arrivato. Un esempio: quando sono venuti i One Direction hanno fatto uscire anche noi sul palco esterno, e lì ho avuto una reazione proprio da bambino. Tutti mi chiamavano, volevano fare le foto, volevano gli autografi. Sono sceso a dare il cinque a tutti e sono scoppiato a piangere. “Perchè piangi?”, mi chiedevano, e io rispondevo in dialetto: “Prova ti!” , prova tu! Insomma, prima per farmi volere bene dovevo lavorare bene, dovevo mettere al caldo tutti! Poi magari alla fine si arrabbiavano anche perchè costava un mucchio di soldi. Adesso canto, faccio quello che mi piace, mi diverto, e piaccio alla gente, tutti sono contenti… è qualcosa di molto forte. Comunque non ci sono soltanto le ragazzine, mi fermano anche le signore con i bimbi, penso di avere preso un’ampia gamma di pubblico. E ne sono molto contento. E invece l’inglese? A scuola l’ho studiato… ma non l’ho studiato. Cioè, prendevo 2. Dovere affrontare una canzone in inglese già alla seconda puntata è stato diffcile. Per non parlare di quella di Conor Maynard, lì sono stato sveglio le notti per impararla! Adesso va un po’ meglio, ma ancora non riesco a capire i discorsi. Anche l’altro con giorno con Skye, lei mi parlava e io… grandi sorrisi e via! O lo stesso Conor, che quando ci siamo incontrati mi ha detto “jksflaiulgfbi”… e io gli ho detto “I don’t speak english”. Anzi, è stato lui a dirmi “bravissimo” in italiano! A parte gli scherzi, ho visto che impegnandomi e studiando molto riesco anche ad avere un pronuncia buona, da quello che mi dicono. Ci sono buone speranze, dai. Ho già iniziato a studiare qualcosa, che Simona mi ha regalato un libro: con il verbo essere me la cavo abbastanza! Abbiamo visto, nei daytime, che eri particolarmente duro con te stesso, e anche uno che si impegnava a fondo. Forse un’impronta del trascorso lavorativo, come ti hanno riconosciuto anche i giudici… Sì, sentivo molto l’ansia, già dal martedì diventavo irritabile. La paura era quella di deludere le aspettative. Di Luca, di Simona, ma anche del pubblico che mi votava e mi faceva andare avanti. Ma anche di deludere me stesso: sono una persona che esige molto da sè. E’ l’etica della responsabilità. Così come prima le persone si aspettavano che io aggiustassi la loro caldaia, adesso si aspettavano che io mi esibissi bene. Cosa speri per il futuro? Spero di fare il cantante: è un’occasione molto importante e voglio sfruttarla al massimo. Mi dedicherò con tutte le mie forze a questo, affidandomi anche alle persone che conoscono questo mondo più di me e che so che vogliono il mio bene. Non vedo l’ora di continuare a cantare. Canto perchè mi dà gioia, mettendoci il cuore. Partecipa e vinci: Per festeggiare l’uscita dell’Ep di Davide, Ginger Generation mette in palio una copia del cd 100000 parole d’amore, che contiene l’inedito e altre quattro cover che ha interpretato ad X Factor. Per vincere il disco di Davide basterà rispondere a questa domanda mandando una mail a [email protected]. La risposta più bella, creativa e originale, secondo il giudizio insindacabile della Redazione di Ginger vincerà il premio: La canzone di Davide è stata scritta da Max Pezzali, qual è la canzone degli 883 o di Max Pezzali che preferite o che ha segnato un periodo della vostra vita e perchè? Guarda Davide e gli altri finalisti esibirisi al Punto EnelSharing