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Willie Peyote: tutte le citazioni nel testo di Mai dire mai (La Locura)

scritto da Giovanna Codella
willie peyote

Quante citazioni in Mai dire mai (La Locura) di Willie Peyote, ritenuto dalla stampa tra i testi più interessanti del Festival di Sanremo 2021!

Nel testo del brano si parla, infatti,  di tanti temi estremamente attuali con dei riferimenti più o meno diretti e molto sagaci.

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Le citazioni di Mai dire mai (La Locura) di Willie Peyote

Partiamo proprio dal titolo e dalle prima strofa del brano che sono una citazione tratta dalla serie Boris e che tutti conoscono come il monologo della Locura: “Questa è l’Italia del futuro: un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”.

Il riferimento alla serie, ambientata in un mondo che sembra parodia e invece è realtà, fa dunque da apripista al senso di tutto il brano. Una canzone che affronta gli aspetti più paradossali della nostra attualità, dalla prospettiva di chi fa musica.

Mai dire mai parla innanzitutto dei rapper schiavi dell’hype:”Ora che sanno che questo è il trend tutti ‘sti rapper c’hanno la bande”.

E di quanto il mercato della musica sia ormai condizionato dalla viralità e dall’apparenza più che dalla qualità delle produzioni: “Le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok. Anche quando parlano l’autotune, tutti in costume come gli X-men”.

La canzone passa a ironizzare su come i cantautori siano succubi del digitale, di una filosofia che quantifica il successo sulla base del numero di stream: “Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype. Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify”.

Ma anche su i personaggi che hanno messo da parte il loro talento sostituendolo con il marketing: “Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai. Ora che sanno che questo è il trend tutti che vendono il c***o a un brand. Tutti ‘sti bomber non fanno goal ma tanto ora conta se fanno il cash”.

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L’ironia sull’approccio alla cultura e sui mezzi della politica 

La polemica più ricorrente è però rivolta alla chiusura dei teatri e al divieto ai concerti dal vivo, “Riapriamo gli stadi ma non teatri né live/ magari faccio due palleggi, mai dire mai”.

Un’accusa che rappresenta il filo conduttore del pezzo: il nostro Paese ha instaurato un rapporto malsano verso la cultura, mettendo al primo posto il mero intrattenimento. Una terribile falla che è stata portata alla luce dall’emergenza sanitaria.

E ce n’è anche per la politica in Mai dire mai: “Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?” che è un probabile riferimento al controverso utilizzo dei social network per fare campagna elettorale.

Anche Bugo, Morgan e il twerk nel brano di Willie Peyote

Nel testo troviamo anche citazioni agli artisti delle passate edizioni di Sanremo. Willie Peyote nomina infatti il celebre “Le brutte intenzioni” e il “Che succede?” che hanno fatto la storia del Festival con il “caso Bugo e Morgan“.

Infine, Willie Peyote cita Elettra Lamborghini chiedendosi come in una kermesse tradizionale come Sanremo, il twerk possa diventare simbolo d’emancipazione femminile: “Non ho capito in che modo twerkare vuol dire lottare contro il patriarcato”.