Perché bisogna andare a votare? 5 buone ragioni per farlo! scritto da Claudia Lisa Moeller 23 Febbraio 2018 Il 4 marzo 2018 si vota. Per alcuni di voi sarà la prima volta. Sia in assoluto (primo voto!), sia parziale perché per la prima volta voterete per il Senato (dai 25 anni in su). Nonostante la novità i sondaggi indicano i giovani come i meno entusiasti e partecipi in queste elezioni. Essi, così riportano le principali testate di informazione, non saprebbero ben per chi votare, quindi i giovani vorrebbero disertare l’appuntamento con il voto. Sorprendentemente nessun esponente politico ha affrontato il tema dei giovani disillusi e poco attivi in politica. Nessun politico ad oggi ha chiesto ai giovani di mobilitarsi e andare a votare. Noi, pur non essendo un sito interessato alla politica, ci sentiamo di elencarvi cinque brevi e convincenti (almeno a nostro giudizio) motivi per cui bisogna andare a votare. Questo è un paese per vecchi. Spesso lo sentiamo dire. Si parla sempre di pensioni, si riduce il canone ai pensionati, ma i giovani? Non sono mai tema centrale di nessun partito o movimento. Sarà che anche demograficamente i giovani non sono proprio la fascia più popolosa del paese Italia, certamente lasciare campo libero a loro significa abbandonare da subito e automaticamente ogni scelta del futuro a chi un futuro l’ha ormai dietro alle proprie spalle. Come faccio io giovane a farmi udire dai grandi signori della politica? Come faccio ad avere bagni decenti in università, i tetti delle scuole a norma e un mondo più pulito? Volete migliorare il mondo attorno a voi? Impegnatevi. In tanti modi si può dare un segnale di cosa si vorrebbe. Non c’è bisogno di connessioni wi-fi, di password, di app e non si televota a nessun numero. Gratuitamente basta presentarsi in una cabina elettorale ed esprimere la propria preferenza. La democrazia si basa sulla partecipazione di ognuno di noi. Se non si va a votare, non esiste la democrazia. Se lo slogan “l’importante non è vincere, ma partecipare” suona un po’ come la frase di consolazione per chi non ha vinto, in democrazia è l’essenza stessa del processo. Senza elettori non c’è democrazia, se non si va a votare a quale forma di governo implicitamente stiamo dando il nostro appoggio? La responsabilità civile, detta in termini più aulici, si pratica tutti i giorni e in alcune occasioni andando al proprio seggio e mettendo una croce sulla scheda. Ogni voto conta, anche se non ci credete. Ogni voto è una goccia che da sola forse non fa molto al primo sguardo, ma tante gocce insieme scavano la roccia. La goccia, come il singolo, è una piccola grande forza: non deve essere intimorita dai laghi o dai fiumi più copiosi e abbondanti. Le gocce assieme formano il mare. Così come i singoli assieme danno vita ad un’idea, una forza politica, ad un progetto più grande. Il voto in Italia è un diritto e un dovere. Come recita l’articolo 48 della nostra Costituzione. La nostra è una delle poche costituzioni che prevede che votare sia un dovere. Il motivo? Semplice: all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, data la poca esperienza democratica in Italia, i padri costituenti pensarono bene di incentivare la partecipazione rendendo obbligatorio andare a votare. I nostri padri costituenti conoscevano bene gli italiani dell’epoca e quelli del futuro. Vero anche che anche se non si vota, non esistono pene o punizioni per chi non espleta questo diritto. Non sappiamo se vi abbiamo convinto. Noi vi ricordiamo solo che per votare basta la carta di identità (o passaporto) e la tessera elettorale (reperibile in comune in caso l’aveste dispersa). Inoltre chiudiamo chiedendovi una semplice cosa: se non avete mai votato, come fate a dire che votare è inutile e non fa per voi? Sarà forse meno emozionante questa prima volta di tante altre prime volte, ma lo stesso è un momento importante della vita adulta. Sarà questo un momento che ricorderete in futuro con emozione. E a volte anche con imbarazzo. Ah! Ultima cosa: il voto è segreto. Per quelli della DC Dio vi guardava nel seggio; noi non ci impegniamo in queste attività teologiche, ma possiamo confermarvi che il voto è segreto. Quindi anche se vi “vergognate” di votare per un partito, non fatevi influenzare dai commenti dei vostri amici o parenti. Il vostro voto viene consegnato allo Stato in forma anonima. E tu pensi di andare a votare alle prossime elezioni del 4 marzo 2018?