Vampire Diaries: riassunto episodio 4×17 – “Because the night” scritto da Alice Ziveri 25 Marzo 2013 “Because the night belongs to lovers” diceva Patti Smith: se la citazione è voluta, il senso del titolo di questa puntata di The Vampire Diaries sembra essere, però, più una cosa come “Because the night belongs to coloro che cercano di fregarsi a vicenda facendo finta di volersi tanto bene”. New York City: Damon (Ian Somerhalder) ha trascinato Elena (Nina Dobrev) nella Grande Mela con la scusa di portarla via da Mystic Falls (dove la ragazza non riesce proprio a fare passare inosservati i suoi sanguinolenti pasti) e farla divertire. In realtà, come rivela a Stefan (Paul Wesley), è ancora sulle tracce di Katherine e della Cura: Will, il vampiro ucciso nella scorsa puntata che Katherine aveva messo alle calcagna di Haylie, era uno che procurava documenti falsi ai vampiri negli anni ’70. Damon è sicuro che Katherine fosse una sua cliente fissa, e spera di trovare le coordinate dei suoi spostamenti più tipici nel locale chiamato Billy’s, dove Will era solito operare. Infatti i due avevano un accordo: Damon gli procurava le carte d’identità delle persone che uccideva, Will lasciava che lui si nutrisse dei clienti del suo locale. Finchè le voci delle sue stragi non arrivarono fino alle orecchie di suo fratello e Lexie, che fu subito mandata a salvarlo. La fantastica messa in scena di Damon, comunque, viene presto messa a nudo da Rebekah (Claire Holt), che li stava seguendo: “Lui è sulle tracce della Cura, io lo seguo”. Elena si finge arrabbiata, ma in realtà, confessa a Rebekah, sapeva già tutto: per questo vuole trovare lei la Cura per prima. Damon trova, fra i documenti di Will, gli ultimi indirizzi di Katherine. Elena però è più furba questa volta: usa lo stesso trucco che Damon aveva usato con Lexie cinquant’anni prima. Finge una notte di passione sul tetto insieme a lui, solo per scappare la mattina (con Rebekah, sua complice, e gli indirizzi di Katherine) e lasciarlo bloccato sul tetto. A Mystic Falls, intanto, Stefan ha chiamato Klaus (Joseph Morgan) ad unirsi a lui e Caroline (Candice Accola) nella ricerca di Silas. Che a loro insaputa è proprio lì vicino, a casa di Bonnie (Kat Graham), nei panni del defunto Shane, e sta ancora cercando di convincere la giovane strega a completare il triangolo compiendo l’ultimo massacro, incanalare l’energia così sprigionata e effettuare l’incantesimo che cancellerebbe l’Aldilà, quella sorta di Purgatorio per esseri sovrannaturali creato da Quetsya. Dopo il sacrificio di esseri umani e quello di demoni (gli ibridi di Klaus) il terzo massacro deve essere di 12 streghe. Il piano di Silas è questo: Bonnie deve chiamare la madre e fingere di chiedere l’aiuto delle streghe per farsi liberare dall’expression. Loro avranno bisogno di unirsi l’una all’altra per avere abbastanza forza: a quel punto, quando tutte sono collegate, Bonnie potrà ucciderne una per ucciderle tutte. Nel frattempo Klaus, Caroline e Stefan individuano due possibili punti dove è possibile che avvenga la strage. Mentre si avventurano nel bosco, Klaus e Caroline litigano perchè lei non riesce a vedere altro che una persona orribile in lui. Trovate le streghe nel bel mezzo dell’incantesimo per liberare Bonnie, Stefan cerca di bloccarle, ma a questo punto loro non vedono altra soluzione che uccidere Bonnie. Lasciare che lo facciano, oppure assassinare loro e lasciare così che Silas ottenga quello che vuole? Caroline non ce la fa: prende il pugnale e infilza la strega, mettendo così fine alla sue vita e a quella delle altre 11. Les jeux sont faits. C’è un piccolo problema: Bonnie, al risveglio, non ricorda più niente da quando è svenuta nella caverna in Nuova Scozia. Caroline, invece, è sopraffatta dal senso di colpa per avere ammazzato 12 persone – e Klaus, questa volta, non ha intenzione di consolarla. Chi spunta dal nulla è invece Silas, che offre a Klaus un accordo: lui gli trova la Cura, Silas la prende e gli concede di vivere. Per convincerlo usa un metodo molto ortodosso: lo ferisce con il paletto di quercia bianca. Tanto per fargli capire chi ha il coltello dalla parte del manico.