Ultimo: la recensione di Colpa delle favole scritto da Alberto Muraro 4 Aprile 2019 La triologia si è chiusa. Con Colpa delle favole, Ultimo scrive la parola fine su un capitolo della sua vita, e ne apre un alto. Più consapevole, più profondo, ancora più maturo e complessso dei già ottimi precedenti. Esce quest’oggi, 5 aprile, questo terzo progetto discografico di Niccolò Moriconi, sulla scia del grande successo del pezzo sanremese I tuoi particolari. Colpa delle favole è un disco completamente diverso dai due precedenti. Da tutti i punti di vista. Sia da quello dei testi, sia da quello delle produzioni, dell’approccio e della musicalità. Ultimo si è concentrato ancor di più su sè stesso per dare vita ad un progetto discografico vario e complesso, che si lascia gustare ascolto dopo ascolto. La recensione Proprio come I tuoi particolari, Colpa delle favole non è musica immediata, eccetto un paio di canzoni. Per essere apprezzato, il disco richiede più di qualche tentativo. Colpa delle favole si apre a cuore aperto con l’accusa a quelle favole dalle quali Ultimo si vorrebbe allontanare, dai maestri e dagli psicologi che per tanti anni hanno cercato di psicanalizzare il suo (brutto) carattere. C’è poi tanto, tantissimi cantautorato italiano in questo disco, forse persino di più rispetto ai dischi precendenti. L’influenza di artisti come Antonello Venditti cantante ormai diventato suo mentore) si percepisce eccome in pezzi Amati sempre, mentre in Quella casa che avevamo in mente sentiamo richiami ai migliori Negramaro. Tuttavia, oltre alla parte “presa a male” (pensiamo alla sofferenza della chiusura nostalgica di La stazione dei ricordi) c’è anche un po’ di spensieratezza. La leggerezza percepita in Peter Pan ritorna per esempio prepotente nella dedica di Piccola Stella, o ancora nella voglia di una serata fra vecchi amici di Aperitivo Grezzo. Quest’ultimo pezzo, il più frizzante dell’album, ha fra l’altro un incedere reggae che lo rende un perfetto singolo estivo. In Colpa delle favole Ultimo mette insomma tutto sé stesso, a tratti senza filtri. Ecco il perché della varietà di suoni e approcci diversi. Quale sarà, chiuso questo capitolo, il suo futuro? Niccolò ci ha risposto che neanche lui lo sa con precisione, anche se forse tornerà a quella semplicità ed essenzialità che forse un po’ gli è mancata di recente. Una bella boccata di ossigeno dopo tre anni di lavoro, intensi e sempre sulla cresta dell’onda. Ultimo, vi ricordiamo, presenterà le canzoni incluse nel disco in occasione di un tour nei palazzetti che ha già registrato il sold out ovunque. Non vediamo l’ora di vedere come suoneranno questi brani dal vivo. Che cosa ne pensate di Colpa delle favole di Ultimo?