Ultimo: l’audio e il testo dell’inedita Poesia per Roma scritto da Giovanna Codella 5 Luglio 2019 Sul palco dell’Olimpico, Ultimo ha ripercorso la sua storia, partendo dalla canzone che ha dato il titolo al suo ultimo album, che è uscito lo scorso aprile e che è in testa alla classifica dei dischi più venduti in Italia nei primi sei mesi del 2019. Il cantautore ha dedicato anche una poesia in musica in romanesco, intitolata Poesia per Roma, pubblicata a mezzanotte sulle piattaforme di streaming: “L’ho scritta quando ero in vacanza, a Capodanno, dall’altra parte del mondo. Poi mi sono voltato e di fronte a me ho trovato una bandiera con i colori giallorossi“, ha raccontato Ultimo per Rockol.it. Audio Testo So dieci giorni che sto fori dici sorridi e dentro muori a me m’hanno stancato tutti donne, auto, amici a volte eppure de te io non me stanco a volte penso ar Tevere e poi canto anche se Roma non è solo centro per me sei bella come un dubbio spento come un rifugio per un ladro sei bella come l’angelo e il peccato te pare poco, di’ te pare poco essere immortale? quando te spegni e avvii er tramonto che bellezza che rimane sei bella pure senza mare lì giù ai Parioli sono belli i ragazzetti ma per me non valgono du occhi sopravvissuti a sti’ parcheggi ché Roma è er Colosseo ma non non è solo quello Roma è sta panchina rotta che da sogni a quer pischello Roma è una finestra aperta piena di mollette e panni è un bimbo cor pallone che è partito da San Giovanni mio padre mi portava le domeniche allo stadio ancora tengo con gran cura la prima sciarpa nell’armadio Roma Capoccia der mondo infame il mio primo saggio da bambino la cantai col cuore nun è San Pietro ma sta chiesa che sta a pezzi la vera Roma sta nei vicoli che te turista non apprezzi è na battaglia persa co i politici corotti mi parli e dopo ridi perché, Roma, te ne f**** è un pranzo a casa mia co gli amici di na vita quelli che perdono a tre sette e se la pijano con la sfiga voi sta tranquillo senza troppe cianfrusaglie te casca il mondo sulle spalle e trovi forza dentro un daje so dieci giorni che sto fori e come me manchi domani torno e prima cosa vado a pija du guanti perché per scrivere de te ce vo’ rispetto grazie de esser rimasta accesa quando non c’avevo un letto E voi cosa ne pensate della Poesia per Roma di Ultimo?