U2 The Joshua Tree 2017 all’Olimpico di Roma: racconto del concerto, video e scaletta scritto da Alice Giusti 16 Luglio 2017 Ricordo bene il giorno in cui mi sono innamorata degli U2: facevo la seconda media, quindi sarà stato il lontano 2002 o giù di lì, e a scuola la nostra professoressa di inglese ci fece ascoltare e studiare Sunday Bloody Sunday, un brano dal ritmo trascinante e un testo doloroso, con riferimento alla Bloody Sunday del 1972 a Derry, in Irlanda del Nord, quando i soldati britannici spararono a 28 civili durante una manifestazione pacifica contro gli arresti massicci dei sospettati ribelli dell’IRA. Quasi per un (bel) gioco del destino, ieri sera, Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen hanno iniziato il concerto di Roma, parte del The Joshua Tree Tour 2017, con quella stessa Sunday Bloody Sunday con cui li avevo veramente conosciuti. Avevo già visto gli U2 in concerto nel 2009 a San Siro in occasione del 360° Tour: un’esperienza indimenticabile, come tutte le prime volte, ma quella di ieri è stata ancora più speciale, forse perché le seconde volte, alla fine, sono sempre meglio. In realtà, l’emozione è stata fortissima perché ho trovato i biglietti quando ormai non ci credevo più. Non ero riuscita a prenderli in prevendita, con tanto di sconforto e maledizioni costanti; tuttavia, dieci giorni fa la svolta: TicketOne rimette alcuni posti in vendita, mi fiondo sul sito e… biglietti presi! E così, scombinando del tutto i miei piani per il weekend e programmando un viaggio Firenze-Roma-Milano in meno di 48 ore con poche ore di sonno a disposizione, ho vissuto uno dei concerti più belli che mi sia capitato di vedere, anche perché, diciamocelo, è stato come vedere 2 concerti al prezzo di 1. Ad aprire la serata è stato infatti Noel Gallagher e siamo partiti subito con un best of degli Oasis da far paura: Champagne Supernova, Half the World Away, Little by Little, Wonderwall e Don’t look back in anger. Roba non da poco insomma. Siamo al concerto degli U2 a Roma! #NoelGallagher apre il concerto con #dontlookbackinanger ❤️ #U2 #thejoshuatreetour2017 Un post condiviso da Ginger Generation (@gingergeneration) in data: 15 Lug 2017 alle ore 11:30 PDT Alle 21.30 precise Bono e compagni sono saliti sul palco sulle note di Sunday Bloody Sunday e da lì sono state 2 ore piene di musica, emozioni e canti a squarciagola. Ancora una volta, gli U2 hanno sorpreso non solo per la presenza scenica e un Bono in straordinaria forma canora (ricordiamo che i membri della band irlandese hanno tutti 54-55 anni), ma anche per le scenografie ad alta risoluzione e visivamente d’impatto trasmette su un maxi schermo lungo tutta la curva Sud che sovrastava il palco. La prima parte del concerto, dopo l’inizio “storico” con Sunday Bloody Sunday, New Year’s Day, Bad (con lo snippet finale di Heros come omaggio a David Bowie) e Pride (In the name of love), è stata dedicata in gran parte ai brani contenuti in The Joshua Tree, l’album che 30 anni fa consacrò gli U2 a star del rock internazionale: tra gli highlights, sicuramente I Still Haven’t Found What I’m Looking For (la mia canzone preferita degli U2), With or Without con tanto di fan action, Where the Streets Have no Name culminando con One Three Hill. “La notte più bella del mondo” cit. Bono Vox ❤️ #istillhaventfoundwhatimlookingfor #u2thejoshuatree2017 #roma #u2 #saturdaynight #bestnightever #bonovox Un post condiviso da Alice Giusti (@aligiusti89) in data: 16 Lug 2017 alle ore 04:53 PDT L’ultima mezz’ora è stata poi adrenalina pura: nel bis, è stato reso omaggio a Pavarotti con la toccante Miss Sarajevo (grandissimo scroscio d’applausi per il tenore italiano scomparso), adattata ai conflitti odierni e dedicata a una ragazza siriana di 15 anni in un campo profughi, simbolo di tutti i bambini vittima della guerra. In Tribuna Monte Mario, tra l’altro, durante tutta la canzone, è stato sollevato un grandissimo striscione con l’immagine della ragazza, innalzato dai fan di tutta la tribuna a turno. Toccante anche il momento sulle note di Ultraviolet, dedicato a tutte le donne che hanno fanno la storia. Tutti in piedi a saltare poi con Beutiful Day, Elevation e Vertigo, per caricarsi di energia positiva, per poi andare verso la conclusione con la sempre eterna One e The Little Things that Give You Away, uno dei nuovi brani degli U2. It’s a beautiful day ❤️?? #U2 #thejoshuatreetour2017 #roma #beautifulday Un post condiviso da Ginger Generation (@gingergeneration) in data: 15 Lug 2017 alle ore 14:08 PDT Da apprezzare, tra l’altro, gli sforzi di Bono Vox di parlare in italiano e il suo impegno sociale, sempre forte nei confronti dell’unità, la pace e il femminismo, e in linea con tutta la sua carriera. Un altro degli aspetti più belli è stato poi senz’altro il fattore generazionale: dai bambini ai sessantenni, gli U2 hanno saputo raccogliere 3-4 generazioni di fan, uniti insieme nel nome superiore della musica. Insomma, “la serata più bella del mondo”, citando Bono, sembra un’espressione quasi perfetta per descrivere il concerto di ieri. We are… ONE!! ? #one #stayunite #thejoshuatreetour2017 #U2 Un post condiviso da Ginger Generation (@gingergeneration) in data: 15 Lug 2017 alle ore 14:29 PDT LA SCALETTA DEL CONCERTO DEGLI U2 DEL 15 LUGLIO ALLO STADIO OLIMPICO Sunday Bloody Sunday New Year’s Day Bad Pride (In the Name of Love) Where the Streets Have No Name I Still Haven’t Found What I’m Looking For With or Without You Bullet the Blue Sky Running to Stand Still Red Hill Mining Town In God’s Country Trip Through Your Wires One Tree Hill Exit Mothers of the Disappeared Miss Sarajevo Beautiful Day Elevation Vertigo Ultraviolet (Light My Way) One The little things that give you away Anche voi eravate al concerto degli U2 allo Stadio Olimpico di Roma del 15 luglio e 16 luglio?