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Trasloco a Los Angeles per i gemelli Bill e Tom

scritto da Alice Ziveri

Le ultime fotografie di Bill, misteriosamente senza il fratello a Los Angeles, già avevano fatto sorgere qualche domanda.
Ora è confermato: i gemelli dei Tokio Hotel si trasferiranno a Los Angeles, California, già a metà autunno.

Progetti e disagi

La band sta lavorando a nuove canzoni, è stato ribadito più volte negli ultimi mesi.
Il trasferimento non stupisce, se si pensa che già gran parte dell’ultimo album, Humanoid, era stato prodotto in un studio di Los Angeles, ed a stretto contatto con l’etichetta americana CherryTree Records. Fino ad allora i ragazzi avevano preferito fare avanti e indietro fra Germania e California, ma evidentemente attraversare mezzo globo e cambiare fuso orario più volte al mese non mette nessuno nelle condizioni migliori per lavorare.
Soprattutto quando, una volta rientrati in quella che dovrebbe essere "casa dolce casa", ad attenderli non ci sono soltanto amici, cani e parenti, ma anche una schiera di cosiddette fan che non trovano di meglio da fare che picchettare giorno e notte i cancelli dell’abitazione, importunare i gemelli e lanciarsi in scriteriati inseguimenti in macchina. Quello che, senza mezze misure, si può chiamare stalking: la band è soggetta ad episodi del genere purtroppo da tempo.

California, here we come!

Gli Stati Uniti contano molto meno seguito nei confronti dei Tokio Hotel, rispetto all’Europa, ed è però là che non solo la scena musicale, ma anche la tecnologia del campo è più sviluppata.
Los Angeles è la scelta che hanno fatto: il produttore e manager David Jost, residente ormai da una anno a Beverly Hills, ha confermato il trasferimento, sottolineando però che Bill e Tom manterranno comunque la loro residenza in Germania. Dove fra l’altro resteranno Gustav e Georg, legati alle rispettive fidanzate.
La città degli angeli è il posto al mondo dove si trova, forse, la maggiore concentrazione di star internazionali, e i paparazzi sono ovunque: quante volte abbiamo visto foto di attori o attrici in tuta, cappellino e bicchierone di Starbucks aggirarsi per le sue strade assolate?
Fastidiosi e appiccicosi, sì: ma, si spera, un paparazzo non sarà mai la stessa cosa di una fanatica che ha perso la percezione dei limiti.