Tragedia al Pukkelpop 2011 scritto da Alice Ziveri 22 Agosto 2011 Cinque morti e 75 feriti, almeno 11 dei quali in condizioni molto gravi: è il bilancio dell’ormai tristemente nota catastrofe avvenuta giovedì scorso nei pressi della città di Hasselt, in Belgio. E’ lì che si sarebbe dovuto tenere uno dei festival rock più importanti e grandi d’Europa, il Pukkelpop. Tre giorni di musica, campeggio e divertimento finiti ancora prima di iniziare, quando alle 18.30 del 18 Agosto una tromba d’aria, accompagnata da tempesta di pioggia, ha investito l’intera area dedicata al festival. Dieci minuti, non di più: dieci minuti che sono bastati a fare crollare palchi e tensostrutture, fare cadere megaschermi e sradicare alberi. Momenti di panico totale, che fanno ancora più rabbrividire se si pensa che la stessa cosa era successa pochi giorni prima ad un festival in Indiana. Immediatamente sono stati attivati i soccorsi, sono stati aperti numeri di emergenza e i feriti sono stati portati all’ospedale di Hasselt e al complesso sportivo di Kiewit. Apparentemente, niente del genere era stato previsto dai meteorologi. In serata l’intero festival è stato annullato, per rispetto alle vittime. La lineup di quest’anno prevedeva decine di band e artisti attesissimi, fra cui Eminem, Foo Fighters, Thirty Seconds to Mars, The Offspring, Panic! At the Disco, Good Charlotte, Bring Me The Horizon, A Bullet For My Valentine, Deftones, Apocalyptica, Glasvegas, Eliza Doolittle, Lykke Li, Anna Calvi e tantissimi altri. Più o meno tutti quanti hanno espresso, via Twitter o Facebook, il loro rammarico e la solidarietà verso chi è rimasto vittima della tragedia. E solidarietà è arrivata anche da parte di artisti non presenti alla manifestazione, come Pink. Chi, in particolare, si è distinto nel darsi da fare e prestare soccorso, sono stati i Thirty Seconds To Mars e la loro crew. Jared Leto ha da subito riportato gli aggiornamenti via Twitter, incitando a mettersi in salvo e a fare attenzione. Il quotidiano belga De Standaard ha poi raccontato di come lui, il fratello Shannon, Tomo Milicevic e il loro team siano scesi in campo cercando di dare tutto l’aiuto possibile: non soltanto mettendo a disposizione cibo, bevande e suppellettili dai tourbus, ma anche andando fra la gente e cercando di rassicurarla, ascoltarla e distrarla – come consigliato dai servizi di primo soccorso. Un bell’esempio. Le immagini del disastro lasciano senza parole.