Tommen Baratheon a Giffoni: “Ecco cosa insegna Il Trono di Spade” scritto da Alice Giusti 24 Luglio 2016 Tommen Baratheon ne Il Trono di Spade non era certo in grado di svolgere il ruolo di Re dei Sette Regni, troppo giovane e ingenuo per imporsi sulle varie forze e influenze opposte incarnate nella madre Cersei, dall’Alto Passero e dalla Regina Margery. Tuttavia, Tommen faceva così tanta tenerezza che l’avremmo voluto abbracciare e salvare dalle grinfie di Approdo del Re. In realtà verrebbe voglia di abbracciare anche Dean-Charles Chapman, l’attore che interpreta Tommen, arrivato a Giffoni 2016 come ospite all’ultimo minuto. Gentile e premuroso, Dean-Charles è apparso, al contrario del suo personaggio, maturo e saggio nonostante la sua giovane età. L’attore diciottenne si è presentato al Meet the Stars con i fan de Il Trono di Spade insieme alla mamma e alla sorella. Un ringraziamento speciale è subito andato alle persone accorse – “Grazie per essere venuti qui. Vi amo” – e alla sua famiglia, “senza la quale non sarei arrivato qui”. L’argomento principale della discussione è stato ovviamente la morte di Tommen Baratheon alla fine della sesta stagione. “Avrei certo preferito continuasse e non mi aspettavo si suicidasse”, ha detto l’attore inglese, “Tommen è stato sempre circondato da persone che non volevano il suo bene, che ne hanno condizionato le scelte. Alla fine, però, ha deciso della sua vita”. “Quando sono stato convocato dai creatori della serie ho capito che è arrivato il mio momento. ‘Sai, tutti quanti dobbiamo morire…’ mi hanno detto”, l’attore ha ricordato così il momento in cui ha saputo che il suo personaggio sarebbe morto. Dean-Charles Chapman ha comunque dichiarato che continuerà a seguire la serie: “A volte è difficile seguire da spettatore un progetto di cui sei protagonista, ma io sono un grande fan del telefilm e lo seguirò con tantissimo interesse anche se non faccio parte del cast”. Quello che mancherà all’attore è anche il clima familiare e scherzoso che si respirava sul set. “Jonathan Pryce (l’Alto Passero), ad esempio, che è gallese, mi prende sempre in giro per il mio accento londinese”. Tuttavia, il giovane attore ha anche approfittato dell’occasione per mandare dei messaggi importanti ai suoi coetanei (e non solo). “È vero che in Game of Thrones ci sono sesso e violenza”, ha detto in risposta alle critiche di troppa violenza e scene spinte nella serie, “ma ci sono anche nella realtà, fanno parte della nostra società e quindi è giusto che ci siano. L’unica cosa che non è reale in Game of Thrones sono i draghi”. La serie ha infatti un messaggio chiaro, che è “proprio quello di non farsi abbindolare dalla bramosia del potere. In particolare, la storia di Tommen insegna a non avere paura e a vivere la propria vita, non quella che gli altri vogliono per noi”. Questo non significa però che nella vita dobbiamo arrenderci e mettere fine alla nostra vita. “Quello che possiamo fare nel nostro piccolo è parlare con chi è in difficoltà, sorridere, diffondere la voglia di vivere”, ha commentato Dean-Charles a proposito del fenomeno della depressione giovanile, che spesso conduce i ragazzi al suicidio. Tanti sono i progetti futuri di Dean-Charles Chapman: al momento è impegnato nella miniserie USA su Shakespeare, Will, ma ha anche in cantiere un action-film con Liam Neeson, The Commuter – uscirà nel 2017 – e lo vedremo in Breathe. Al Giffoni 2016 è stato poi presentato Fungus The Bogeyman, un film-tv tratto dall’omonimo libro per bambini di Raymond Briggs, di cui Champan è tra i protagonisti. Vi mancherà Tommen Baratheon? Continuerete a seguire Dean-Charles Chapman al di fuori del Trono di Spade?