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Thor: Love & Thunder: un film rock e riflessivo – la recensione

scritto da Federica Marcucci
thor: love & thunder

Arriva oggi nelle sale Thor: Love & Thunder, atteso nuovo stand-alone dedicato al dio del tuono di casa Marvel. Diretto ancora una volta da Taika Waititi, che torna a dirigere Chris Hemsworth nei panni del protagonista.

Thor: Love & Thunder

Oltre al Chris Hemsworth il film vede nel cast anche Natalie Portman nei panni di Jane Foster/Mighty Thor, Christian Bale, Tessa Thompson e Russell Crowe. Thor: Love & Thunder è nelle sale dal 6 luglio.

Thor: Love & Thunder recensione

Ormai da anni i fan dell’MCU si sono abituati a fare i conti con personaggi caratterizzati da profondità e debolezze. Un contraltare perfetto al loro essere super che li rendi fragili, vulnerabili e, ovviamente, più umani.

Sebbene non rinunci al tono scanzonato tipo del personaggio, complice la mano di Taika Waititi, questo secondo film in solitaria ci mostra un Thor differente e, a suo modo sofferente. Il figlio di Odino, ormai inserito in una sorta di mitologia interna all’MCU, non è più il personaggio che abbiamo visto in Ragnarock né negli altri film e le sue fratture interiori diventano il punto di partenza per una storia che parla proprio di dolore e del suo superamento.

thor: love & thunder

Crescere superando il dolore

In un modo o nell’altro Thor, così come Jane Foster, Valchiria e senza alcun dubbio anche Gorr sono mossi dal proprio dolore. Un dolore acuto e che si esprime in modo differente, sia nei protagonisti che nel fantastico villain di Christian Bale, ma che in ogni caso diventa un punto di partenza per un risveglio. Una rinascita per ritrovare una nuova identità e una nuova consapevolezza.

Se da una parte abbiamo infatti un dio/eroe senza scopo e la sua ex fidanzata alle prese con una malattia terminale, dall’altra c’è un uomo disperato che giura vendetta a qualunque divinità presente nell’universo.

Un aspetto molto intrigante, quello della religione, che Thor: Love & Thunder mette sul tavolo in modo sottile e tagliente grazie a uomini che vogliono diventare dei per non soccombere alla morte o per vendetta. Ma anche grazie a dei che devono ricordarsi di essere uomini per ritrovare il proprio scopo più alto, aiutare il prossimo.

Un film di passaggio dall’anima rock grazie alla colonna sonora dei Guns N’ Roses che restituisce ai fan un Thor che non ha perso la voglia di sorridere (e far sorridere) a fronte di una rinnovata maturità. Il tutto in attesa del suo ritorno.

Thor: Love & Thunder, la scena post credit

ATTENZIONE SPOILER!

Sì perché il dio del tuono tornerà, come svelato nelle scene post credit. L’ultima in particolare in cui lo Zeus di Russell Crowe si rivolge a suo figlio Ercole (Brett Goldstein di Ted Lasso) per sconfiggere Thor.

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