Thirty Seconds To Mars: così è andato il MARS300 scritto da Alice Ziveri 8 Dicembre 2011 Si è tenuto ieri sera a New York (notte, in Italia) il tanto preannunciato MARS300, il concerto che ha chiuso ufficialmente il ciclo di concerti di This Is War per i Thirty Seconds To Mars. Una serata molto particolare, un evento irripetibile che la band ha voluto rendere disponibile a quanto più pubblico possibile con uno streaming live in alta definizione, che hanno chiamato VyRT e che ha avuto un grande successo. Il tutto è iniziato con quattro chiacchiere dietro le quinte dell’Hammerstein Ballroom, dove Jared, Shannon e Tomo hanno seguito la chat, hanno dato qualche consiglio su come ottimizzare lo streaming ma, soprattutto, hanno portato in giro per il backstage tutti i fan collegati: bottigliette d’acqua aromatizzate al cocco, spuntini a base di tofu, granchi gonfiabili e sedute di massaggi – loro stessi si sono fatti quattro risate su quanto poco exciting sembrassero i loro “segreti di camerino”! Pian piano, nel frattempo, il locale si è riempito e la band d’apertura si è esibita. La telecamera ha seguito i Thirty Seconds To Mars fino al momento dell’entrata in scena, e da lì in poi il concerto è filato liscio come l’olio. Grande energia, grande emozione e grande coinvolgimento da parte di tutti. Molto bello il momento acustico di Jared Leto, che su uno stage in mezzo al parterre ha suonato Alibi, Was It A Dream?, Hurricane e la mitica The Kill, iniziata acustica e finita con l’accompagnamento di tutta la band, mentre Jared ritornava verso il palco scavandosi faticosamente un varco fra la folla che allungava mani, braccia, cellulari e fotocamere. Farsi risucchiare da quella specie di sabbia mobile umana che è la folla dei concerti è un po’ la sua passione, si sa. Fantastico il set di vecchie canzoni, improvvisato sul momento nell’ultima tranche della serata: The Story e un medley di Buddha For Mary, Oblivion e Capricorn. Per il resto l’intera setlist è stata principalmente estratta da This Is War. Altri momenti da ricordare sarebbero la consegna dell’attestato di Guinnes World Record sul palco e i discorsi strappalacrime del cantante, che ha voluto mettere bene in chiaro quanto siano tutti profondamente grati alla famiglia di Echelon per avere fatto dei loro sogni una realtà. E li ha spronati a fare lo stesso dei propri sogni. Piccolo intoppo proprio sul finale: alle prime note della famosa Kings & Queens Jared Leto si è reso conto che qualcuno si stava facendo male nelle prime file, ed ha preferito interrompere tutto per permettere ai paramedici di intervenire. Dopo qualche minuto di buio la band è tornata in scena, con il solito gruppone di persone che li raggiunge on stage per l’ultima canzone, e fra coriandoli, salti e commozione generale si è concluso l’ultimo, vero concerto di questo tour di due anni. Restano ancora i due concerti alla cattedrale di St. Peter’s of Chelsea, che saranno però due acustici, niente a che vedere con la follia e l’esplosione di adrenalina di un classico show dei Thirty Seconds To Mars. Qualche attimo di backstage post-concerto e poi, con una tristissima sequenza in cui la telecamera si allontanava da Jared, Shannon e Tomo fino ad uscire dalla porta, tutto si è concluso. Guarda Alibi