Francesco De Gregori – Belli Capelli scritto da admin 20 Gennaio 2016 Bello col vestito della festa, bello con la brillantina in testa bello, con le scarpe di coppale e l’andata un po’ per male, ed in bocca il riso amar… Le donne treman quando monto la Gilera, fremono aspettando alla balera, muoion spasimando nell’attesa che ad un mio cenno d’intesa io le stringa nel “casché” Modestamente: olè! Poi mi decido e avanzo tra la folla, lalala, e con un fischio invito la più bella, lalala: lei mi stramazza sulla spalla, poverina, quell’ odor di brillantina è il profumo dell’amor e mentre il tango dolcemente vola sussurro piano: “bambola, il tuo nome!” Risponde dolce “Sguazzinelli Argìa, sto qui in fondo alla via al centoventitrè…” Dimenticavo: olè! Bello con la mossa, olè, dell’anca, bello mentre turbina la danza, bello con lo sguardo vellutato ed il labbro corrucciato e la voluttà nel cor! Oh, la stringo forte in una spastica carezza e nello spasimo una costola si spezza, ma che m’importa, poichè sono quasi un mito questo è il minimo tributo che una donna pagar dè… Sono fatale: olè! Tace il violino, si tace la chitarra, lalala, sazio d’amore la risbatto sulla panca, lalala, lei sta piangendo il suo dolore, poverina, quell’ odor di brillantina non scorderà mai più… Mentre la notte tenebrosa impera, risalto al volo sulla mia Gilera: per questa sera ho troppo amato e sono stanco, la notte tutto in bianco non posso fare perchè sono anemico! Olè!