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Elio e le storie tese – Ti Amo Campionato

scritto da admin

Ah… finalmente un bel piatto di tagliatelle fumanti.
Era tanto tempo che volevo mangiarle.
Ma, ma cosa vedo?
Ma no, ma me le avete condito con del sugo bollonneise,
eh… il sugo bollonneise…
Hai sbagliato…
Sai cosa ti dico? Faccio un ruttino.
BURP!
Bravo, fa ridere.
Ridete stronzi!
Applaudite, merde!
(risate dal pubblico)
Eccolo lì! Adesso ti ha fatto ridere
Ah! Ah! Ah! Sì, sì, ridi, ridi!
E noi intanto che siamo qui
che vomitiamo fango solo per farvi ridere.

“Eravamo…” “Troppo presto!”

Eravamo fidanzati poi tu mi hai lasciato
senza addurre motivazioni plausibili.

“NoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoO oOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoO oOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOn è vero,
tu non capisci l’universo femminile,
la mia spiccata sensibilità
si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista!”
“Ciononostante…”

Cara ti amo.
“Mi sento confusa”.
Cara ti amo.
“Devo stare un pò da sola”.
Cara ti amo.
“Esco da una storia di 3 anni con un tipo”.
Cara ti amo.
“Non mi voglio sentire legata”.
Cara ti amo.
“OK sì dai ragazzi, forza”
T’amo, t’amo.

Rimani in casa.
“Voglio essere libera”.
Esci allora pure con chi ti pare.
“Non t’interessi mai di quello che faccio”.
Vorrei palparti le tette.
“Porco”.
Mai ti toccherei neanche con un fiore.
“Finocchio”.
Mi drogo, bestemmio, picchio i bambini
e specialmente non ti cago.
“Ti amo!”.
Mi faccio invece il culo 14 ore di seguito
per mantenerti e ti cago.
“E io ti lascio per un tossicomane
che non fa niente tutto il giorno,
non trova le motivazioni per andare avanti nella vita
però lui continua a vivere e io lo voglio vedere:
sì lo amo, no non l’amo,
chi se ne importa”

Mi metto il goldone.
“Ho un desiderio di maternità”.
Ho un desiderio di paternità.
“Mettiti il goldone”.

Cara ti amo.
“Mi sento confusa”.
Cara ti amo.
“Devo stare un po’ da sola”.
Cara ti amo.
“Esco da una storia di 3 anni con un tipo”.
Cara ti amo.
“Non mi voglio sentire legata. Va bene?”.
Cara ti amo.
T’amo, t’amo e t’amerò.
“Canta finché vuoi caro mio, non mi…”

Rimango in casa.
“Mi opprimi”.
Esco.
“Questa casa non è un albergo!”.
Ti passo un cubetto di ghiaccio
intinto nella pancia sul Cointreau
dopodiché ti scopo bendata.
La pancia sul cointreau?
“Non sono una troia”.
E allora in posizione canonica io sopra tu sotto.
“Che palle!”.
Disse la vacca al mulo.
“Oggi ti puzza il culo”.
Disse il mulo alla vacca.
“Ho appena fatto la malta!”.
Ah, com’è il rumore della malta?

Cara ti amo.
“Mi sento confusa”.
Cara ti amo.
“Devo stare un pò da sola”.
Cara ti amo.
“Esco da una storia di 3 anni con un tipo”.
Cara ti amo.
“Non mi voglio sentire legata,
non più, a te poi che sei un fuscello,
una canna al vento.”

E ora uniamo i nostri corpi nell’estasi suprema
che è propria dell’idillio dell’amore.
“Eh no caro mio!”
Perché no?

“Perché quando avevo 13 anni
mio cugino me l’ha fatto vedere…”
Il pene? “No, no il cazzo.”
“…e da allora sono traumatizzata,
però possiamo restare abbracciati
tutta la notte senza fare niente,
sarà bellissimo lo stesso!”.
Te lo metto nel culo?
“Non so cosa voglia dire.”

Usciresti con me domani sera?
“Sono un pò stanca
e forse c’è anche…
ho già un altro impegno…”.
Beh poco male così vedo i miei amici.
“Sssssono libera”.
Mettiamola sul sesso.
“Ho bisogno d’affetto”.
Mettiamola sull’affetto.
“Chiaviamo”.
Io sono come sono.
“E cerca di cambiare”.
Ecco sono cambiato.
“Ecco che non sei più quello di una volta”.

Tu mi appartieni.
“L’utero è mio”.
Eccoti i soldi per la pelliccia.
“Eccoti l’utero”.

Evviva l’amore.
– io ho 23 anni –
Signorina.

Ho fatto la settima più
– io ho 23 anni –
E adesso colpo di scena: cara ti odio.
Non so cos’è l’olocausto.

AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!

Avete ascoltato Cara ti amo