Anastasio: audio e testo di Il fattaccio del vicolo del moro scritto da Alberto Muraro 28 Novembre 2019 In occasione della sesta puntata dei live di X Factor 13, Anastasio, il vincitore della scorsa edizione del talent di Sky Uno, ha presentato il suo nuovo singolo! Il titolo del pezzo in questione è Il fattaccio del vicolo del moro. Ecco la copertina del singolo Il fattaccio del vicolo del moro Anastasio, trionfatore della scorsa edizione, è fra l’altro uno dei nomi più papabili per il prossimo Festival di Sanremo 2020. Se il rapper avesse effettivamente un nuovo disco in uscita, potremmo credibilmente aspettarci per il prossimo anno la sua prima partecipazione all’importante kermesse. All’edizione 2019, come ricorderete, l’artista era stato uno degli special guest con il brano inedito intitolato Correre. Il fattaccio del vicolo del moro è ispirato al monologo scritto da Americo Giuliani e portato al successo da Gigi Proietti. Il dramma è ambientato a Roma a Trastevere in vicolo del Moro, ed è il racconto di una tragedia familiare. Qui sotto trovate il video dell’esibizione di Anastasio e il testo integrale del brano. Non perdetevi la nostra video intervista esclusiva ad Anastasio che abbiamo realizzato lo scorso anno proprio durante la sua partecipazione ad X Factor. Testo vi prego signor questore per favore vogliate risparmiarmi quanto meno quest’ultima umiliazione scioglietemi i polsi almeno per adesso poi mi riammanettate quando verrà il processo sempre stato un uomo onesto un modesto lavoratore è la mia mano così ferma nel battere il martello è la stessa che al mio stesso fratello poi spaccava il cuore lo sa solo il Signore quanto pesa sto fardello e quanto dice il giornale stamane è vero fatemi raccontare vi giuro sarò sincero vivevo con mia madre e mio fratello al vicolo del Moro la sera quando tornavo dal lavoro mamma era in soggiorno, bella che faceva la garzetta e che cantava tutto il giorno ho copiato gingergeneration ma poi Gigi, mio fratello, cambiò di colpo si fece prepotente non voleva darmi ascolto frequentava i peggio ambienti con la peggio gente e quando era assente veniva a fare il prepotente con mamma lui svuotava i cassetti e lei non diceva niente sempre calma sempre buona muta come una santa eppure quando tornavo la sera era bianca come la cera taceva più non cantava pregava e piangeva le dissi mamma quanto è vero iddio se torna non rispondo più manco del nome mio e mi disse no per l’amor di Dio Gigi non è più lui è colpa degli amici passeranno i giorni bui andai da Gigi a dire mamma sta male la vuoi piantare? se muore di crepacuore non ti saprò perdonare e lui mi rise in faccia io faccio quello che mi pare che ti piaccia o non ti piaccia e mi lasciò così senza nulla da dire tornai a casa dieci un bacio a mamma e me ne andai a dormire il giorno mi parve di sentire una lotta e c’era mamma che strillava con la voce rotta Diceva Gigi ridammi l’anello era di papà ti prego non ti compromettere con tuo fratello di mio fratello non mi importa un fico secco se vuole assaggiare il coltello sono qua che l’aspetto embé fu un attimo saltai già da letto e scesi giù in salotto me lo trovai con le braccia incrociate in petto mi guardò con il suo sguardo da reietto e mi disse che vuoi? che voglio? voglio che te ne vai e che non torni più da noi e che la smetti di fa’ il prepotente con gli amici tuoi che torni come prima che ti cambi questa faccia senza fare storie, senza che ci fai tanto il pagliaccio e disse a sto santerello serve una lezione vera prese un coltello e lo mise dietro la schiena mamma urlava spingeva lo cercava di fermare ma lui le dà una spinta e continua ad avanzare poi alza il coltello carica il colpo e sferra ma mamma si mette in mezza dà uno stilo e crolla a terra tu mi hai ammazzato mamma bastardo, Caino, infamane gli saltai addosso con la foga di un leone gli fermai la mano presi il coltello presi il coltello glielo strappai vivi tutto rosso e poi menai menai io sento le campane sarà mamma che passa lasciateme andà al funerale