Taylor Swift – Reputation: Traduzione del Prologo del disco scritto da Laura Boni 10 Novembre 2017 Come ogni grande storia mai narrata, anche Reputation ha un Prologo. Il disco di Taylor Swift si apre con un lungo monologo in cui la cantante americana si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Il messaggio è chiaro: pensiamo di conoscere qualcuno, ma conosciamo solo la parte che quella persona vuole mostrarci di se stessa. Leggi qui tutti i testi e le traduzioni della canzoni di Reputation! Ecco la traduzione del prologo di Reputation di Taylor Swift: C’è qualcosa che ho imparato sulle persone Pensiamo di conoscere qualcuno, ma la verità è che conosciamo la versione di loro stessi che hanno scelto di mostrarci. Conosciamo i nostri amici sotto una certa luce, ma non li conosciamo nel modo in cui li conoscono i loro amanti. Allo stesso modo i loro amanti non li conosceranno mai come i loro amici. Le loro madri li conoscono in modo diverso rispetto ai loro coinquilini, che è diverso rispetto ai loro colleghi. Il loro ammiratore segreto li guarda e vede un tramonto elaborato di colori brillanti e dimensioni e spirito e inestimabilità. Ed ancora, uno sconosciuto può passare e vedere una persona senza volto tra la folla, nulla di più. Possiamo sentire dei pettegolezzi e credere che quelle cose sono vere. Ma un giorno incontrarla e considerarci sciocchi ad averli ascoltati. Questa è la prima generazione che avrà la possibilità di vedere tutta la propria vita documentata da foto su internet e insieme ne scopriremo l’effetto finale. Ultimamente, pubblichiamo foto online per prenderci cura di ciò che la gente pensa di noi. Ma mai ci svegliamo, guardiamo il nostro viso allo specchio e vediamo tutte le rughe e gli arrossamenti e facciamo una smorfia. Speriamo che un giorno incontreremo qualcuno che vedrà la stessa faccia la mattina e vedrà il proprio futuro, il proprio partner, il proprio per sempre. Qualcuno che continuerà a sceglierli anche quando vedranno l’altra faccia della medaglia, tutti gli angoli di quel caleidoscopio che sei tu. Il punto è, che nonostante il nostro bisogno di semplificare e generalizzare assolutamente tutto e tutti in questa vita, gli esseri umani sono intrinsecamente impossibili da semplificare. Non siamo mai solo buoni o cattivi. Siamo mosaici del meglio e del peggio di noi stessi, i nostri segreti più oscuri e le nostre storie preferite da dire alle cena, esistere in una via di mezzo tra la nostra foto migliore del profilo e quella patente. Siamo un misto tra il nostro egoismo e la nostra generosità, leali ed istinto di conservazione, pragmatismo ed impulsività. Sono famosa da quando avevo 15 anni. Considerando la parte più bella, sono stata fortunata perché ho vissuto di musica e ho guardato le folle di persone vibranti ed amorevoli. Poi ci sono i contro, i miei errori sono stati usati contro di me, i miei cuori spezzati sono stati usati per intrattenimento e i testi delle mie canzoni sono stati presi come se dicessi troppo. Quando esce un disco i blog di gossip analizzeranno i testi per cercare di capire di chi parlano i testi, come se l’ispirazione per la musica possa essere semplice e basilare come un test di paternità. Ci sono state presentazioni di foto per dimostrare ogni teoria, è il 2017 e se non vedi delle foto, non può esistere, giusto? Lasciate che lo dica di nuovo per quelli in fondo… Pensi di conoscere qualcuno, ma la verità è che conosciamo solo la versione di questa persona che ha scelto di mostrarci. Non ci saranno altre spiegazioni. Ci sarà solo la reputazione. Cosa ne pensate di questo prologo scritto da Taylor Swift per Reputation?