Stalking: come riconoscerlo e cosa fare scritto da admin 4 Ottobre 2011 La parola stalking è apparsa sui giornali negli ultimi anni sempre più frequentemente, in particolare il caso della celebre Michelle Hunziker, vittima di un molestatore assillante che era passato a minacce molto pericolose, ha fatto emergere un problema che vivono quotidianamente centinaia di donne in tutta Italia. Il Comune di Roma, insieme alle Forze dell’Ordine, all’agenzia Omniares Communication e ad un gruppo di ragazze che sono state vittime di stalkers o di tentati stupri ha realizzato il progetto Vivere sicuri si può. Una breve guida ricca di suggerimenti per chi si è trovato, o si trova tutt’ora, in difficoltà e non sa come affrontare il delicato problema della violenza sulle donne. In particolare il vademecum dedicato allo stalking è utile non solo per chiha vissuto in prima persona un’esperienza del genere ma anche per chi finora ne ha sentito molto parlare in tv e sui giornali ma ancora non ha ben capito di cosa si tratti. Il vademecum sollo stalking Cosa significa la parola stalking? La parola stalking deriva dal verbo inglese stalk, cioè appostarsi. In termini reali rappresenta il susseguirsi di molestie assillanti fino alla lesione della libertà personale, viene anche spesso definita come sindrome del molestatore assillante. In Italia le vittime di questo reato sono prevalentemente le donne, ma negli ultimi anni sono aumentati anche gli episodi di stalking nei confronti degli uomini. I due atteggiamenti che ci permettono di riconoscere lo stalking Non sempre è facile capire se si tratta di stalking o meno. Ci sono però due atteggiamenti tipici degli stalker, che quindi permettono di riconoscerli e di agire di conseguenza. Il primo è la tipologia di contatto: il molestatore spesso controlla la sua vittima con veri e propri pedinamenti o con incontri diretti come le visite a casa o le minacce sul lavoro. Spesso questi sono accompagnati anche da comunicazioni intrusive come lettere, sms, graffiti sotto casa etc tramite i quali lo stalker comunica i propri risentimenti e desideri. La stalking non è una minaccia sporadica Lo stalking ha tre caratteristiche fondamentali che lo distingue dalle minacce sporadiche e sono: 1.lo stalker ha una relazione reale o immaginaria con la propria vittima; 2.lo stalker comunica con la propria vittima in maniera intrusiva, continua, insistente e ripetitiva; 3.la vittima vive in una condizione di paura e, a causa dei comportamenti dello stalker, è obbligata a cambiare le proprie abitudini quotidiane ed il proprio stile di vita. Lo stalking è un reato punito dalla legge Il reato di stalking è stato introdotto nel 2009 ed è punibile con la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Proprio per questo motivo in caso di stalking è bene rivolgersi subito ad un avvocato e a qualcuno che ci possa aiutare con un sostegno psicologico adeguato. Mai sole Lo stalking purtroppo non si può evitare, ma sicuramente si può riconoscerlo e ci si può difendere in maniera adeguata, per fare ciò la prima cosa da fare è informarsi. Inoltre nel momento in cui ci accorgiamo che una persona ci sta spiando, o che ci si sta avvicinando in maniera ossessiva, bisogna cercare di ridurre o addirittura eliminare i contatti con quest’ultima. E’ quindi fondamentale non fornire troppe informazioni personali al soggetto in questione e a chi lo conosce. Se è necessario è utile cambiare il numero di telefono e non utilizzare i social network che, si sa, non sempre tutelano la nostra privacy fino in fondo. E’ buona cosa evitare di stare sole, in particolare, di rientrare a casa di sera senza essere accompagnate. Nel caso in cui le molestie persistano è allora il caso di rivolgersi all’autorità che agisce con un primo ammonimento, se dopo questo lo stalker prosegue allora si procede d’ufficio. Le Forze dell’Ordine devono essere un vero e proprio punto di riferimento per tutte le vittime di stalking, solo loro possono agire concretamente perchè le molestie finiscano il primo possibile. Esistono inoltre moltissime associazioni che posso dare un supporto e un momento di confronto alle vittime in maniera sicura e mai troppo invasiva. Siete voi le più forti! Lo sconforto è ciò che rende le vittime degli stalker più deboli. E’ proprio la consapevolezza in sè stessi che impedisce alla paura di prendere il sopravvento. Non bisogna mai aver il timore di chiedere aiuto ma allo stesso tempo non bisogna credersi deboli. Siate forti!