#ScrivimiAncora – La tua storia d’amicizia: “L’amicizia non muore davanti alla distanza, ma la distanza sì davanti all’amicizia” scritto da admin 2 Novembre 2014 Ginger Generation regala la locandina e i libri di #ScrivimiAncora autografati da Sam Clafiln, Lily Collins e il regista Christian Ditter; per poterveli aggiudicare vi abbiamo chiesto di raccontarci la storia di una vostra amicizia a distanza; le risposte vengono pubblicate e le più votate potranno vincere la locandina e i libri autografati di #ScrivimiAncora e altre premi di Violetta. Ecco la risposta di Iris! Se vi piace, condividetela per aiutarla a vincere. Voglio raccontarvi la storia della mia amicizia con Mark. Io e lui siamo amici dall’asilo.. se non ricordo male dal secondo anno, si era appena trasferito e aveva difficoltà a parlare la nostra lingua. Veniva dall’Inghilterra e,io,avendo 4 anni non sapevo neanche dire ciao in inglese e con me anche il resto della classe. Io ero timida..e ancora non avevo molti amici, siccome non parlavo mai, quando poi siamo andati in giardino io ero rimasta in disparte dagli altri e la maestra allora chiede a Mark di giocare con me. Lui non voleva accettare..perchè poi tutti i suoi amici maschi lo avrebbero preso in giro, ma la maestra lo convinse e lui venne a parlarmi, era quasi metà anno e quindi parlava più o meno bene la nostra lingua,adesso non mi ricordo bene i particolari, sono passati tanti anni, ma ricordo bene che su delle cose eravamo così…. simili e su altre tutto l’opposto! Da quel giorno eravamo inseparabili..quanti casini che abbiamo combinato insieme..pensavamo che non ci saremmo mai separati…in quarta (elementare) avevamo già deciso che avremmo frequentato la stessa media..finché un giorno tutti i piani che avevamo costruito si distrussero. Quel giorno avevo una visita e non ero andata a scuola…appena l’orario di scuola finì cominciai a scrivergli messaggi,a chiamarlo, ma non rispondeva, non capivo perché e pensavo che forse era arrabbiato con me per qualcosa.. finché poi una mia compagna mi mandò un messaggio, mi chiese se avevo saputo cosa era successo e io non capivo finché lei non mi spiegò. Il padre di Mark non c’era più.Era morto. Appena mi scrisse il messaggio non ci credevo…mi misi a piangere..dissi la notizia a mio padre e il giorno dopo a scuola io c’ero, ma Mark no. Era una settimana che non ci sentivamo, finché un giorno non venne a scuola. Disse a tutti che doveva partire, riandare in Inghilterra dai nonni. Appena mi vide si mise a piangere e io con lui, sapevo che non dovevo piangere per non farlo sentire peggio, ma come potevo? La settimana dopo doveva partire, passammo tutto il tempo possibile insieme. E il giorno che doveva partire gli regalai un telefono,uno tutto suo, così potevamo sentirci sempre. Le settimane dopo furono un inferno,non ero molto legata con gli altri, visto che avevo passato tutto il tempo con lui e ogni giorno non vedevo l’ora di tornare a casa per parlargli. Ci mandavamo,ci mandiamo, messaggi fino a tardi…telefono sotto il cuscino e via a massaggiare! Ricordo come fosse ieri un giorno, avevamo litigato per una stupidaggine,era quasi il mio compleanno e lui mi fece una sorpresa, la mattina non mi aveva fatto gli auguri e io non ci credevo, una amicizia rovinata così, da una stupidaggine? Stavo per chiamarlo quando qualcuno suona alla porta, vado ad aprire…e lui era lì davanti con un mazzo di rose bianche in mano! E’ stato il compleanno più magico di tutti! Siamo andati al cinema! Abbiamo fatto scherzi a tutti! E il regalo più bello me lo fece lui, rimase per una settimana e quando me lo annunciò io ho cominciato a saltare dalla gioia. Ancora adesso siamo amici, continuiamo a tenerci in contatto e aspetto sempre che i miei genitori mi diano l’autorizzazione per andare in Inghilterra. Da Mark. Voglio raccontarvi la storia della mia amicizia con Mark. Io e lui siamo amici dall’asilo.. se non ricordo male dal secondo anno, si era appena trasferito e aveva difficoltà a parlare la nostra lingua. Veniva dall’Inghilterra e,io,avendo 4 anni non sapevo neanche dire ciao in inglese e con me anche il resto della classe. Io ero timida..e ancora non avevo molti amici, siccome non parlavo mai, quando poi siamo andati in giardino io ero rimasta in disparte dagli altri e la maestra allora chiede a Mark di giocare con me. Lui non voleva accettare..perchè poi tutti i suoi amici maschi lo avrebbero preso in giro, ma la maestra lo convinse e lui venne a parlarmi, era quasi metà anno e quindi parlava più o meno bene la nostra lingua,adesso non mi ricordo bene i particolari, sono passati tanti anni, ma ricordo bene che su delle cose eravamo così…. simili e su altre tutto l’opposto! Da quel giorno eravamo inseparabili..quanti casini che abbiamo combinato insieme..pensavamo che non ci saremmo mai separati…in quarta (elementare) avevamo già deciso che avremmo frequentato la stessa media..finché un giorno tutti i piani che avevamo costruito si distrussero. Quel giorno avevo una visita e non ero andata a scuola…appena l’orario di scuola finì cominciai a scrivergli messaggi,a chiamarlo, ma non rispondeva, non capivo perché e pensavo che forse era arrabbiato con me per qualcosa.. finché poi una mia compagna mi mandò un messaggio, mi chiese se avevo saputo cosa era successo e io non capivo finché lei non mi spiegò. Il padre di Mark non c’era più.Era morto. Appena mi scrisse il messaggio non ci credevo…mi misi a piangere..dissi la notizia a mio padre e il giorno dopo a scuola io c’ero, ma Mark no. Era una settimana che non ci sentivamo, finché un giorno non venne a scuola. Disse a tutti che doveva partire, riandare in Inghilterra dai nonni. Appena mi vide si mise a piangere e io con lui, sapevo che non dovevo piangere per non farlo sentire peggio, ma come potevo? La settimana dopo doveva partire, passammo tutto il tempo possibile insieme. E il giorno che doveva partire gli regalai un telefono,uno tutto suo, così potevamo sentirci sempre. Le settimane dopo furono un inferno,non ero molto legata con gli altri, visto che avevo passato tutto il tempo con lui e ogni giorno non vedevo l’ora di tornare a casa per parlargli. Ci mandavamo,ci mandiamo, messaggi fino a tardi…telefono sotto il cuscino e via a massaggiare! Ricordo come fosse ieri un giorno, avevamo litigato per una stupidaggine,era quasi il mio compleanno e lui mi fece una sorpresa, la mattina non mi aveva fatto gli auguri e io non ci credevo, una amicizia rovinata così, da una stupidaggine? Stavo per chiamarlo quando qualcuno suona alla porta, vado ad aprire…e lui era lì davanti con un mazzo di rose bianche in mano! E’ stato il compleanno più magico di tutti! Siamo andati al cinema! Abbiamo fatto scherzi a tutti! E il regalo più bello me lo fece lui, rimase per una settimana e quando me lo annunciò io ho cominciato a saltare dalla gioia. Ancora adesso siamo amici, continuiamo a tenerci in contatto e aspetto sempre che i miei genitori mi diano l’autorizzazione per andare in Inghilterra. Da Mark.