#ScrivimiAncora – La tua storia d’amicizia: “Guarda Allie, hanno scritto la nostra storia” scritto da admin 24 Ottobre 2014 Ginger Generation regala la locandina e i libri di #ScrivimiAncora autografati da Sam Clafiln, Lily Collins e il regista Christian Ditter; per poterveli aggiudicare vi abbiamo chiesto di raccontarci la storia di una vostra amicizia a distanza; le risposte vengono pubblicate e le più votate potranno vincere la locandina e i libri autografati di #ScrivimiAncora e altre premi di Violetta. Ecco la risposta di Alice! Se vi piace, condividetela per aiutarla a vincere. Nella mia vita non ho mai avuto tanti amici, solo una persona è riuscita davvero entrare nel mio cuore. Si chiamava Marco, era uno di quei di ragazzi quando si affeziona a qualcuno non la lascia più andare. Eravamo sempre insieme sembravamo la stessa persona divisa a metà, quasi come se fossimo gemelli. Con lui ho passato l’infanzia; finchè un giorno mio padre per lavoro mi portò via. Non mi disse niente fino all’ultimo minuto, e quando comparvero i primi scatoloni in giro per la casa fu costretto a spiegarmi. Stavamo partendo, Bologna ci aspettava. Per i primi periodi ho cercato di tenerlo nascosto, ma più la data si avvicinava più le lacrime uscivano facilmente dai miei occhi… Non dissi niente a Marco. Fu lui, la notte prima della partenza a dirmi con il suo sorriso triste che gli sarei mancata. Mi strinse forte, la mattina seguente, come per tenere uniti i pezzi di qualcosa di rotto; ma che non ci si vuole rassegnare a lasciare. Piansi per tutto il viaggio ricordando il suo sorriso, il suo viso… tutte le altre cose non mi sarebbero mancate, non avrei sentito la mancanza di nessuno. Solo la sua. Quando mi fui sistemata nella nuova casa e nella nuova vita cominciammo a sentirci con assiduità, tutte le sere passavamo le ore al telefono. Nel week end ci sentivamo tramite le video chiamate; continui messaggi a scuola e a casa… qualsiasi cosa ci passava per la mente la scrivevamo all’altro. Inizialmente provavo quasi timidezza, non mi sentivo più me stessa. Mi sembrava di parlare con un estraneo… però più le cose andavano avanti più mi abituavo e anche la sua minima attenzione mi rendeva la persona più felice del mondo. Con l’inizio del liceo le cose con lui cambiarono, a scuola ero circondata da ragazzine viziate e ragazzi scortesi e cafoni. La sera quando parlavamo mi dimenticavo di tutti i problemi, e ascoltavo le sue giornate felici e i racconti sui suoi nuovi compagni. Ogni volta che riattaccavo mi stendevo sul letto a guardare il soffitto, sentivo una sensazione nuova dentro di me… era gelosia. Ero gelosa dei ragazzi che mi stavano portando via il mio migliore amico. Ad ogni messaggio lo sentivo sempre più distante, le chiamate si fecero sempre più brevi e sempre meno frequenti. Il giorno del suo compleanno gli scrissi una lettera e lo raggiunsi con il treno per fargli una sorpresa, quando arrivai in stazione sorrisi al nulla; ero felice… anche se non ne sapevo bene la ragione. Ripercorrendo la strada che avevo fatto mille volte passai davanti alla mia vecchia scuola. Lui era lì con delle ragazze, tutte belle. Pantaloni stretti e maglietta scollata, con le labbra fucsia e le ciglia ricoperte di mascara. Mi guardai la maglietta che avevo indossato quella mattina, era semplice… come tutti gli altri indumenti. Abbattuta mi allontanai immediatamente, aveva sicuramente trovate qualcuna migliore di me. Qualche metro più avanti lo ritrovai fermo da solo ad un angolo , appena mi vide mi strinse forte… senza lasciarmi. Non come l’ultima volta, quello era un abbraccio felice e colmo di gioia. Inutile dire che passai la giornata più bella di tutta la mia vita. Quando tornai a casa continuammo a scriverci e a chiamarci, lo andai a trovare sempre più spesso. Qualche tempo fa di ritorno da scuola trovai un regalo da parte sua, e nel biglietto aveva scritto “Guarda Allie, hanno scritto la nostra storia!” e dentro c’era il libro di “Scrivimi Ancora” Adesso entrambi aspettiamo il film, e sono sicura lo andremo a vedere insieme… almeno finchè non ci diranno di uscire dalla sala perchè daremo sicuramente fastidio a qualcuno con le nostre risate.