Save Your Internet: la legge sul Copyright europea salva Wikipedia, meme e gif
Il Parlamento Europeo, riunito oggi per la sua sessione plenaria a Strasburgo, ha ufficialmente approvato la nuova direttiva sul copyright. Stiamo parlando di una nuova serie di regole che hanno aggiornato le leggi sulla tutela del diritto d’autore in Europa.
Final vote for Parliament position on the copyright directive with #UploadFilters and #LinkTax: adopted. Parliament has failed to listen to citizens’ and experts’ concerns. #SaveYourInternet pic.twitter.com/gtGi6rg5kL
— Julia Reda (@Senficon) 12 settembre 2018
Come vi avevamo già raccontato su GingerGeneration.it., il tema del copyright in Europa è caldo da ormai diverso tempo. Le nuove norme dell’Unione Europea, a meno che non cambi tutto all’ultimo minuto, andranno a modificare profondamente l’utilizzo che potremo fare del web, con particolare riferimento ai siti di informazione. In buona sostanza, il problema nasce dalle rimostranze degli editori originali di certi contenuti, che da anni lamentano di subire uno sfruttamento da parte dei social network e dei motori di ricerca, che utilizzano le loro anteprime senza però offrire alcun compenso.
La direttiva europea, insomma, impone ad ogni stato membro un maggiore controllo sui compensi “consoni ed equi” ricevuti dagli editori per l’uso dei loro materiali da parte dei “fornitori di servizi nella società dell’informazione”, cioè le aziende di Internet.
La nuova direttiva sul copyright, come sottolineato dall’articolo 13, fa delle eccezioni in modo molto chiaro in termini di sfruttamento del copyright. Esenti da questa direttiva sono dunque i seguenti servizi e contenuti:
Questo tweet non prenderà né un like né un rt ma almeno dice come stanno realmente le cose. #SaveYourInternet pic.twitter.com/Wp1ozGcaAH
— faby | niall’s birthday tomorrow! (@Faby_1DFam) 12 settembre 2018
La nuova direttiva europea sul copyright sta scatenando, nonostante le eccezioni, un bel po’ di polemiche. Se tutto dovesse andare in porto, Google dovrebbe in sostanza pagare per gli snippet e le anteprime degli articoli pubblicati sulla sua piattaforma derivanti da giornali e siti online che, da quegli stessi articoli, traggono profitto.
Google, tuttavia, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) chudere la sezione di Google News per minimizzare i costi. Tutto ciò potrebbe infine condurre ad un netto calo di traffico degli stessi siti che hanno chiesto, negli anni passati, di essere maggiormente tutelati. Prima che la riforma venga definitivamente approvata e soprattutto applicata in ogni singolo stato, sul web è nata una petizione (Save Your Internet) per convincere l’UE a fare marcia indietro.