Sanremo 2018: le pagelle e i voti a tutte le canzoni su GingerGeneration.it! scritto da Alberto Muraro 7 Febbraio 2018 Lo scorso 6 febbraio è andata in onda su Rai Uno la prima puntata del Festival di Sanremo 2018. Nel corso della serata, condotta da Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, abbiamo ascoltato i 20 pezzi dei BIG in gara. Ecco tutte le opinioni della redazione di Ginger e i voti ai pezzi! 💥BOOM per #Sanremo2018 visto da 11milioni 603mila con lo share del 52.1%.#AscoltiTv .@ClaudioBaglioni, @m_hunziker, @pfavino. @SanremoRai è @RaiUno, @RaiRadio2 e @RaiPlay pic.twitter.com/T0EsvEB2JJ — Ufficio Stampa Rai (@Raiofficialnews) February 7, 2018 Roby Faccinetti e Riccardo Fogli – Il Segreto del tempo: : una canzone dei Pooh, niente di più e niente di meno, con un Facchinetti che gorgeggia come non mai (forse troppo). Pezzo già sentito e un po’ incartapecorito. Voto 5 Nina Zilli – Senza appartenere: la cantante rimane fedele al suo stile soul/blues con un pezzo dal testo importante che non coglie nel segno e annoia un po’. Voto 5. The Kolors – Frida: i The Kolors funzionano, eccome. Frida non è un capolavoro, ma è pur sempre un pezzo immediato (forse il più orecchiabile di tutti) e radiofonico al massimo. Stash, anche in italiano, è molto valido. Bravi, è questo lo spirito giusto per Sanremo se si vogliono vendere dischi! Voto 7 Diodato e Roy Paci – Adesso: un gioiello. Il pezzo cresce, ascolto dopo ascolto. Già la prima volta il brano ci aveva colpiti, ma Adesso assume molte altre sfumature nella studio version. Il significato della canzone, quel “cogliere l’attimo” raccontato con la voce spledida di Diodato, è da brividi. Voto 9 Mario Biondi – Rivederti: Mario Biondi conferma il suo charme da crooner con un brano classico, elegante ma non particolarmente interessante. Sufficienza politica. Voto 6. Luca Barbarossa –Passame er sale: bellissimo il testo della canzone, meno interessante la melodia, ricorda gli ultimi lavori di Mannarino. Difficile possa raggiungere il podio. Voto 6. Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza: spettacolare esibizione (con tanto di nonnina ballerina!), ci ha ricordato il trionfo di Gabbani dello scorso anno e i brani degli anni ’70 e ’80 di Cochi e Renato. Una vita in vacanza è un inno generazionale colorato, divertente e intelligente. Il pubblico dell’Ariston l’ha adorata, noi pure. Voto 8. Annalisa – Il mondo prima di te: Annalisa si discosta dalle ballad sanremesi a cui ci ha abituati per interpretare un brano fresco e piacevole. Un risultato più che buono! 6 e mezzo Giovanni Caccamo – Eterno: duole un po’dirlo, ma la canzone è stata una noia e, purtroppo, è stata interpretata da Giovanni Caccamo con più di qualche imprecisione. Una ballad romantica al pianoforte, come tante altre viste a Sanremo. Voto 4. Enzo Avitabile con Peppe Servillo – Il coraggio di ogni giorno: il duo di artisti ha composto uno dei pezzi più sorprendenti del Festival 2018. Il coraggio di ogni giorno ha un irresistibile sapore mediorientale misto ai profumi e i colori del Sud Italia. Voto 7 Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi: una sola parola: eleganza. Quando c’è lo stile, c’è tutto. Magari non ci troviamo di fronte ad un pezzo che può funzionare in radio, ma poco importa: Imparare ad amarsi è un gioiello prezioso con un bel testo. Voto 7 Renzo Rubino – Custodire: Renzo Rubino che fa Renzo Rubino. Il pezzo suona meglio nella studio version, ma è qualcosa che l’artista già ci ha fatto ascoltare (troppo) spesso. Voto 6 – Noemi – Non smettere mai di cercarmi: Noemi è rimasta ferma allo stesso brano da almeno 5 o 6 anni a questa parte. Non smettere mai di cercarmi è una ballad sanremese tutta archi orchestrali, con finale in crescendo. Nulla di nuovo sotto al sole. Voto 5 e mezzo. Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente: al netto delle accuse di plagio, il pezzo del duo Meta/Moro funziona, anche se meno di quello che ci saremmo aspettati. Il testo è splendido, la musica necessita più di qualche ascolto per essere apprezzata appieno. Bella, ma non troppo. Voto 6/7. Le Vibrazioni – Così sbagliato: un uomo di fronte alle sue debolezze. Una donna che lo deve accettare, così com’è, con tutti i suoi difetti. Il tutto condito da una buona dose di pop rock in puro stile Sarcina. Molto bella, forse da podio. Voto 7 e mezzo. Ron – Almeno pensami: intenso, emozionante Ron. Il pezzo scritto da Lucio Dalla è tutto quello che ci saremmo potuti aspettare dal compianto artista. Musica di altissima qualità, ottima interpretazione. Voto 7 e mezzo. Max Gazzè – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno: un pezzo delizioso. Max Gazzé racconta una favola con un piglio quasi disneyano. Poesia in musica, una meraviglia per le orecchie. Voto 8. Decibel – Lettera dal duca Enrico Ruggeri e compagni sono una band di una raffinatezza rara. La loro enorme cultura musicale si percepsice alla perfezione in un pezzo forse non immediato, ma di certo ottimo dal punto di vista musicale. Voto 7 Red Canzian – Ognuno ha un suo racconto: Red Canzian ci stupisce con una scarica di energia oscurando gli ex colleghi Pooh. Non male, ma non eccezionale. Voto 6.