Rusty Nail: il thriller mozzafiato di J.A. Konrath scritto da admin 24 Giugno 2009 Thriller, suspense e humour tornano a mescolarsi nelle vicende del tenente Jacqueline “Jack” Daniels, Chicago P.D. Tornano la tensione, l’azione e l’irresistibile humour della serie dedicata a Jacqueline “Jack” Daniels, la detective del dipartimento di Polizia di Chicago, dura ma autoironica e così piena di debolezze, difetti e insicurezze da farne un personaggio unico nel panorama del thriller d’oltreoceano. L’appuntamento in libreria è con Rusty Nail, il terzo avvincente romanzo di J.A. Konrath, pubblicato in Italia da Alacrán Edizioni. Dialoghi esilaranti, personaggi stravaganti, il più abile e spietato serial killer di sempre si alternano nell’attesissimo sequel di Whiskey Sour e Bloody Mary. Rusty Nail: la storia Il tenente Jacqueline “Jack” Daniels della Polizia di Chicago è di nuovo in azione. Qualcuno le manda dei filmati in cui uomini e donne vengono torturati e uccisi, ed è tutto reale. Per di più le vittime sono persone che lei conosce e che hanno qualcosa in comune: sono state coinvolte a vario titolo in un caso di cui si è occupata in passato. Jack segue una scia di morte attraverso il Midwest, in rotta di collisione con il più subdolo e letale avversario che si sia mai trovata di fronte. Per dargli la caccia, Jack mette a rischio la propria carriera, la propria vita amorosa e la vita dei suoi amici più cari. E arriva a rendersi conto di un’inquietante verità: anche i serial killer hanno famiglia. L’autore Nato a Chicago, J. A. Konrath è l’autore della fortunata serie di Jack Daniels – Whiskey Sour, Bloody Mary, Rusty Nail e Dirty Martini – ma è anche attore e autore televisivo, inoltre tiene corsi di scrittura e di marketing al College di Dupas, Illinois. Nel 2003 J. A. Konrath firma con l’entusiasta casa editrice Hyperion un contratto per tre romanzi. Esce subito il primo, Whiskey Sour che i critici sono concordi nel giudicare “il miglior romanzo di debutto dell’anno.” È la prima avventura di Jacqueline “Jack” Daniels, tenente della Squadra Crimini Violenti del Dipartimento di Polizia di Chicago, alle prese con un terribile serial killer che, ispirandosi a una vecchia filastrocca, firma i suoi delitti “Gingerbread Man”, ovvero “l’omino di Marzapane”. Con il secondo romanzo della serie, Bloody Mary, Konrath vince il ‘Love is Murder Readers’ Award 2007 per il miglior poliziesco dell’anno. Jacqueline “Jack” Daniels: il personaggio e il suo mondo Sul lavoro, la tenente Daniels è tenace, intelligente e coraggiosa. “Il suo fiuto per i dettagli”, scrive di lei l’autore, “non è meno potente della calibro 38 che porta sotto il blazer.” La affianca il collega Herb Benedict, una sorta di fratello più grande (anche quanto a stazza), accanito consumatore di cheeseburger e patatine. Ma Jack ha anche qualche conto aperto: per esempio la rivalità con l’impresentabile detective privato Harry McGlade (“un incrocio tra Mike Hammer e Danny DeVito”, lo descrive l’autore), ex poliziotto dal curriculum pieno di macchie, con la pericolosa abitudine di ficcare il naso dappertutto, assumersi meriti altrui e trovare opportuni capri espiatori per le proprie mancanze. Nella vita privata Jack, reduce (come ogni poliziotto americano che si rispetti) da una relazione disastrosa e sofferente di insonnia, non trova di meglio da fare che bazzicare l’unico bar non “alla moda” del suo quartiere e giocare a biliardo con l’ex detenuto Phineas “Phin” Troutt (che lei stessa aveva a suo tempo arrestato): ora Phin lavora come guardia del corpo free-lance ed è uno dei pochi amici su cui Jack possa contare, specie in caso di guai… Intorno a questo ventaglio di personaggi, Konrath costruisce in modo esemplare le sue storie, che vanno dalla tradizionale inchiesta poliziesca (soprattutto in alcuni racconti) alla caccia mozzafiato al serial killer. “Sono egualmente attratto dalla narrativa noir e dalla commedia, che per me sono due facce della stessa medaglia, e amo i thriller, che però hanno la tendenza a prendersi troppo sul serio”, sottolinea J.A. Konrath. “Io volevo scrivere un thriller in cui ci fosse dell’umorismo, che divertisse il lettore senza perdere in suspense”. Ed è proprio questo, il segreto del successo di J.A. Konrath, che con i suoi romanzi ha rinnovato in modo brillante tanto il police procedural quanto lo psychothriller con un cocktail inaspettato: una doccia scozzese di humour da slapstick comedy alternato a scene di suspense e violenza estrema. Foto: Flickr.com