Riforma Gelmini: ultimi atti scritto da admin 22 Dicembre 2010 Ddl Gelmini torna in aula dopo l’ottenimento della fiducia del Governo. Al Senato si procederà con l’esame finale prima del voto previsto mercoledì 22 dicembre. Respinte le proposte di Idv e Pd che chiedevano di rimandare la votazione a gennaio dopo lo stop natalizio. Paura per le reazioni del movimento studentesco Maria Stella Gelmini respinge le accuse di chiusura e mancanza di dialogo Ha fretta il Ministro dell’Istruzione, sollecita l’approvazione della riforme e replica a quanti l’accusano di ignorare le proteste che si levano dalle piazze che il ddl non è nato negli ultimi mesi ma è frutto di un intenso lavoro iniziato due anni fa quando le linee guida furono depositate presso le commissioni parlamentari. Dopo un anno è diventato un disegno di legge. è passato al vaglio del Parlamento, è stato modificato al Senato e alla Camera. In tutto questo tempo il dialogo e il confronto non sono mai mancati e ora, a suo avviso, è il momento di decidere. Maggioranza coesa L’approvazione sembra molto probabile dato che la maggioranza si presenta, almeno su questo punto, coesa. Casini dichiara di voler agire con senso di responsabilità e convergenze potrebbero esserci da Fli e senatori del cosiddetto Terzo Polo. Quello che realmente preoccupa è la reazione del mondo studentesco una volta che la riforma sarà eventualmente approvata. Molti esponenti politici lanciano appelli affinchè gli studenti agiscano con coscienza durante le manifestazioni. Previste manifestazioni in tutta Italia ma gli studenti promettono contegno A Roma previsti 2 cortei, gli studenti promettono che si terranno lontani dal centro e non faranno ricorso alla violenza perché non ed essere bollati come facinorosi ma solo come difensori del diritto allo studio. Anticipano comunque che ci saranno “sorprese” fantasiose e “regali” per il Ministro Gelmini. Si stanno organizzando anche manifestazioni alternativo/simboliche anche in altre città d’Italia: Milano, Firenze Bologna, Genova, Torino, Palermo e Venezia. Non resta che attendere