Ready Player One: recensione del nuovo film di Steven Spielberg! scritto da Paola Pirotti 23 Marzo 2018 Frenetico, divertente, entertaining, direbbero gli americani. Ready Player One di Steven Spielberg è una dedica romantica alla cultura popolare, ai suoi successi e ai suoi seguaci. Dopo il successo di The Post, il regista americano gioca con i sogni e il pubblico attraverso il fascino di un film di fantascienza. Nel 2045 l’unico modo per sfuggire al decadimento della società umana è attraverso un gioco virtuale dal nome OASIS. Ideato dalla mente geniale di James Halliday (un Mark Rylance ormai al servizio del suo regista), il mondo di OASIS non ha limiti: si può andare ovunque, fare qualunque cosa e, soprattutto, essere chiunque. E proprio l’identità è un tema centrale nella storia di Wade (Ty Sheridan) e i suoi amici. Ty Sheridan e Olivia Cooke sono Wade e Samantha in Ready Player One. Chi sei davvero quando puoi essere chiunque? Per Spielberg è esattamente quando puoi essere chiunque si voglia che emerge la propria identità. Wade è anche Parzival, Samantha è anche Art3mis. Quando Hallday lascia in eredità l’intero mondo virtuale a chiunque sia in grado di superare le sue sfide, tutto il mondo – e in particolare Nolan Sorrento, proprietario della Innovative Online Industries – si lancia alla ricerca delle tre chiavi. Grazie al suo ingegno e con l’aiuto di diversi personaggi, Wade comincerà la vera caccia all’eredità di Halliday. Durante il percorso è facile sorridere di fronte ai riferimenti più famosi (da Shining a Michael Jackson) e seguire il ritmo della colonna sonora anni ’80. “VIVETE IL NOSTRO FUTURO” – Featurette di Ready Player One Ready Player One non è perfetto: è ingenuo sotto molti aspetti – la voce narrante di Wade, all’inizio spiega troppo – e troppo rapido in alcuni momenti, mettendo da parte l’elaborazione delle emozioni dei personaggi. Ciò nonostante è il puro intrattenimento che il cinema può offrire lasciando entusiasmo ul volto del suo pubblico. Il film è semplice, sa quello che deve fare e a che punto farlo – funziona. E il suo funzionare non è un aspetto da sottovalutare. C’è una scena – vi avvertiamo dello spoiler – che probabilmente perfettamente lo spirito dell’ultima fatica di Spielberg: un momento bellissimo – impercettibile – di Ready Player One in cui il villain, Sorrento (interpretato dal sempre ottimo (Ben Mendelsohn) è pronto a prendere il sopravvento sul protagonista. Di fronte all’emozione di Wade che ha appena ottenuto ciò per cui ha lottato, però, Sorrento si ferma, si arrende. L’uomo è colpito, persino toccato forse, dalla bellezza di un ragazzo emozionato. Ready Player One è un film piacevole perché è facile percepire l’amore e il divertimento di Spielberg nel realizzarlo. Lo spettatore ne è coinvolto. E forse ci sono creatori che odiano la propria creazione – ma di certo lui non fa parte di quelli. Andrete al cinema a vedere Ready Player One? È nelle sale italian da oggi!