Raya e l’ultimo drago: aria di novità in casa Disney – la recensione scritto da Federica Marcucci 5 Marzo 2021 Il 59° Classico Disney, Raya e l’ultimo drago, combina sperimentazione tecnica e nuove idee portando quell’aria di novità che ormai da tanto tempo mancava in casa Disney. Il film, diretto da Carlos López Estrada, è disponibile dal 5 marzo in streaming su Disney+ con l’accesso VIP e sarà disponibile per tutti gli altri abbonati dal 4 giugno. LEGGI ANCHE: Raya e l’ultimo drago la colonna sonora è disponibile in streaming La trama del film Le vicende del film si svolgono nel sud est asiatico ma in un mondo epico, dove regna sovrana la magia. Nel suo lungo e avventuroso viaggio, Raya incontrerà il drago Sisu, ispirato agli spiriti d’acqua in forma di drago. Il mostro non sarà esattamente quello che Raya si aspetterà di trovare. A quanto pare, Sisu è infatti un drago che è rimasto intrappolato nel corpo di un umano. Il suo obiettivo primario sarà dunque quello di liberarlo dalla sua condizione. (Ri)scoperta di se stessi e degli altri: fiducia Una delle cose che ci ha più sorpreso di Raya e l’ultimo drago è la caratterizzazione dei personaggi. A partire ovviamente dalla protagonista della storia, Raya. A differenza di molte altre eroine Disney Raya non è una ribelle, ma al contrario: il suo obiettivo è realizzare il sogno del padre, il quale voleva riunire i popoli del regno di Kumandra divisi secoli prima da cupidigia ed egoismo dopo la scomparsa dei draghi. Raya è un personaggio già formato, eppure allo stesso tempo sfaccettato e complesso perché nel suo viaggio dovrà imparare ad abbattere alcuni degli schemi con cui aveva convissuto fino a quel momento, ricordando come ci si fida delle persone anche quando si è stati profondamente feriti. Una presa di coscienza che avviene grazie al rapporto intrecciato con i numerosi personaggi che popolano la storia: a partire da Sisu, ma anche dal gruppo di estranei a cui dovrà affidarsi per salvare Kumandra e soprattutto da una sua vecchia amica-nemica Namaari. La consapevolezza di non essere la sola ad aver perso qualcosa e che la fiducia nel prossimo può essere la chiave di volta, rende la crescita di Raya estremamente complessa e interessante se paragonata a quella di altri personaggi creati dallo studio recentemente. CLICCA QUI PER COMPRARE IL FUNKO POP! DI RAYA E L’ULTIMO DRAGO Un’eroina e il suo mondo La riscoperta della diversità come valore e come punto di partenza per costruire delle basi comuni è quindi uno dei temi più belli di Raya e l’ultimo drago che, non a caso, emerge non solo dalla caratterizzazione dei personaggi ma anche da quella delle ambientazioni. Le regioni del regno di Kumandra, una volta unite tra loro, sono pensate come dei micro-cosmi ognuna con delle caratteristiche diverse. Basti pensare ai colori, agli abiti dei personaggi e al loro aspetto: delle peculiarità che vengono associate insieme proprio nel gruppetto di reietti messo insieme dalla protagonista Raya. Sperimentazioni animate Oltre alle sperimentazioni sul fronte delle tematiche Raya e l’ultimo drago regala anche degli interessanti momenti di animazione in stili diversi: che a tratti riprendono i tratti dei disegni tradizionali orientali o uno stile fumettistico. Qualcosa di interessante e che non ci dispiacerebbe continuare a vedere nei film Disney in cui troppo spesso abbiamo notato un abuso di iper-realismo. Uno spirito che non è del tutto assente in Raya e l’ultimo drago, ma che è capace comunque d combinarsi a un’idea di novità. Ed è questo quello che ci ha stupito di più: un’aria di novità. Qualcosa che non si respirava da davvero molto tempo in casa Disney. Avete già visto Raya e l’ultimo drago?