Raige – ALEX: la recensione di GingerGeneration.it! scritto da Alberto Muraro 13 Settembre 2016 ALEX, il nuovo album di Raige, è tutto tranne che un disco rap ed è questa l’unica certezza che abbiamo sul disco: come raccontatomi dallo stesso artista nel corso di una recente intervista, questo progetto rappresenta una fase di maturità artistica, non solo di semplice cambiamento, per cui era lecito aspettarsi qualcosa di diverso rispetto alla musica a cui l’artista ci aveva abituati in passato. Nonostante il suo genere non sia propriamente innovativo (il collega Nesli ha di recente dato vita a qualcosa di simile) si percepisce in ALEX la voglia di fare la differenza, legando a dei pezzi fondamentalmente pop qualche schizzo di elettronica ma mantenendo in ogni caso l’incedere serrato (e ineliminabile) del rap, con il quale dopo tutto Raige è nato e cresciuto. Il disco ha il pregio di essere interpretabile in mille modi diversi, a seconda del nostro stato emotivo e delle nostre esperienze di vita: ogni brano ha una sua storia e una sua spiegazione ben precisa (come Domani “un’analisi della caducità intrinseca delle relazioni interpersonali” oppure Capolavoro “che racconta la crudezza della vita che non fa sconti”) ma tutti noi possiamo trarne le lezioni che meglio si adattano alla nostra attuale condizione. È con questo tipo di approccio audience-oriented che Raige scrive pezzi come Dove finisce il cielo (la toccante storia della madre venuta a mancare, ma anche una metafora del distacco) o ancora Perfetto, dove viene espresso un messaggio contro il bullismo (da lui stesso subito) che ognuno è libero di interpretare come crede in base alla propria sensibilità. La forza emotiva dell’album, in ogni caso, sta soprattutto nell’essere riuscito con il suo approccio maggiormente commerciale a dare vita a piccoli grandi slogan (come “corriamo il rischio di essere felici? Che dici?” in Quando sorridi per me) che permettono già a Raige di ritagliarsi uno spazio d’onore fra i più promettenti songwriters italiani. ALEX è dunque come un film a capitoli (impreziosito da un feat. d’eccezione con Marco Masini in “Il rumore che fa”) che, pur non piacendo necessariamente a tutti, riuscirà di certo a far discutere e riflettere molto gli ascoltatori, posti di fronte a eventi ed emozioni tanto personali quanto quotidiane, e dunque condivisibili. Se Raige ha davvero intenzione di fare le scarpe alla concorrenza, come sembra, potrebbe già essere sulla buona strada. Tracklist Tempesta Domani Il rumore che fa (feat. Marco Masini) Non c’è niente da ridere Quando sorridi per me Nemmeno il buio Capolavoro Dove finisce il cielo Perfetto La Vita che va Mi sembra il minimo