Quelli che… dopo il TG: recensione e commento scritto da Claudia Lisa Moeller 27 Aprile 2018 Quelli che… dopo il TG in onda dopo il TG delle 20.30 di RAI 2. A condurre il duo comico Luca e Paolo e dalla giornalista Mia Ceran. Il duo comico è appena reduce dalla deludente riedizione di Camera Café, eppure vengono promossi e riproposti in prima serata. Anzi in una delle fasce orarie più difficili e costose della televisione forse sarebbe stato il caso di non insistere con una coppia che non ha dimostrato di essere idonea per quella fascia. Lo stesso sono stati proposti e con il loro solito stile caustico cliché commentano la quotidianità. Di cosa tratta Quelli che… dopo il TG? Qui arriva il bello. Il titolo è già tutto un programma. Il riferimento è al programma storico di calcio in onda sulla stessa rete ogni domenica. Quelli che… è ormai il bollo apposto ad ogni trasmissione. Aspettiamo Quelli che… ai fornelli e abbiamo concluso la varietà e originalità del nome. Solo che il nome è un piccolo dettaglio della scarsità di idee. Basta vedere qualche minuto della trasmissione per avere la netta impressione del dejavù. Il commento satirico alle notizie del giorno, i due conduttori uomini che sparano battute, le imitazioni… Ma dove è che l’ho già vista? Sì, su Canale 5: è l’eterna Striscia la notizia! Per evitare una causa cattiva di copyright hanno spostato le veline dietro il bancone e le hanno condensate nella figura di Mia Ceran. Non balla, non si agita, ma solo lei ha il dono del tempismo di parlare sopra ai servizi che vengono mandati in onda. In più non riesce assolutamente ad imporsi sui due comici. Pur essendo lei la giornalista la giornalista è spesso poco incisiva nei suoi interventi e poco partecipe o incalzante con i suoi ospiti. Forse sarà nel nome, ma in inglese MIA è anche acronimo di MISSING IN ACTION. E forse questo è il commento più esaustivo su di lei. In più la genialità della trasmissione longeva di Antonio Ricci era proprio di non mettere giornalisti. Il senso delle veline, nate come le fanciulle che portavano le notizie, era proprio dissacrare una certa seriosità e apprensione dei telegiornali che sbertucciava anche Gaber. Nel programma della RAI, invece, si perde la nota critica e si punta per la quota rosa d’ordinanza dietro al bancone senza capire bene il senso di questo ruolo. Anche il pupazzone (Il Gabibbo) che giustizia i cattivi era una nota buffonesca che si è andata via, via perdendo e che nell’edizione RAI non è nemmeno per sbaglio presente. Gli ospiti, poi, sono visi più o meno noti. Le domande e risposte sono preparate e non c’è nemmeno un dialogo che preveda un botta e risposta generato dal vero scambio delle interazioni. C’è solo una scaletta preparata, ripetuta (spesso con vari strafalcioni) a macchinetta. Voto al programma? 10 + a Striscia la Notizia che nonostante l’usura e lo stantio del programma riesce dal 1989 a dettar legge. Fuori e dentro lo schermo. E tu cosa ne pensi del programma Quelli che… dopo il TG?