Quando l’aborto uccide anche la madre scritto da admin 11 Aprile 2014 Spesso si parla di “interruzione di gravidanza” perchè parlare di “aborto” è troppo duro, non è politically corret. Abortire sembra una cosa semplice se lo si vede nei film o li legge nei giornali, a maggior ragione con la così detta “pillola del giorno dopo”, che non prevede interventi e che ti permette di andare a casa senza problemi. La realtà è molto diversa e il caso della giovane donna di 37 anni che a Torino è morta in questi giorni ne è solo una tragica dimostrazione. E’ il primo caso in Italia, ma di casi ve ne sono parecchi nel mondo (quanti è difficile stabilirlo dato che spesso chi prende il farmaco non lo dice ai familiari e può starsene a casa sena che nessuno ne sappia niente). E’ difficile pensare al dramma del figlio di 6 anni che la donna già aveva e che resterà da solo…e sinceramente dà un po’ fastidio vedere i medici sgolarsi a dire che sono sgomenti ma che il farmaco è sicurissimo. Di certo c’è solo che l’aborto non è una barzelletta, è un evento che segna in modo indelibile due vite, quella del bambino che muore e quella della donna che, lasciata spesso sola e senza sostegno di fronte ad un evento che non sa come gestire, si ritorverà addosso il peso di quella scelta per tutta la vita. In quella che noi definiamo società civile c’è veramente ancora moltissimo da fare per non lasciare le donne sole, per offrire loro tutto l’aiuto possibile. Ed è cosa questa che è proprio prevista dalla famosa legge 194 che all’articolo 5 chiede proprio di “esaminare tutte le possibili soluzioni dei problemi proposti offrendo tutti gli aiuti necessari prima e dopo il parto”. Quanto viene rispettato questo articolo? Di certo, e per fortuna, in Italia funziona il volontariato ed enti come il “Movimento di aiuto alla vita” offrono soluzioni molto concrete a chi è in difficoltà…se tu o qualcuno che conosci ha bisogno di aiuto, indirizzalo ad una delle sedi locali: solo le persone che possono realmente scegliere con serenità tra più possibilità concrete, non dettate dalla paura o dalla disperazione, fanno veramente scelte libere. Noi, con il nostro sostegno e i nostri consigli, possiamo contribuire ad essere realmente libere.