Qualche riflessione sulla quarta stagione in attesa di Stranger Things 5 scritto da Federica Marcucci 8 Luglio 2022 Anche se Stranger Things 5 è ancora un miraggio vale la pena riflettere sugli ultimi due episodi della quarta stagione per capire dove ci hanno condotto i fratelli Duffer finora. Ma soprattutto dove ci condurranno e che cosa sta significando Stranger Things per la serialità contemporanea. Per capire tutto facciamo un passo indietro e torniamo a dove ci eravamo lasciati, ossia agli ultimi episodi della quarta stagione di Stranger Things prima del finale di stagione. Stranger Things 4 recap e finale di stagione Come vi avevamo già detto, per la prima volta nella storia di Stranger Things i protagonisti si trovano a dover fronteggiare non solo dei mostri situati nel mondo esterno, ma in particolar modo i loro demoni interiori. Gli stessi fratelli Duffer hanno dichiarato che la quarta stagione doveva generare una spaccatura tra il prima e il dopo; una frattura che ovviamente va a coincidere con la perdita dell’infanzia ma anche con il peggiore momento che Hawkins abbia mai visto. Il tutto in preparazione dell’epico finale che vedremo in Stranger Things 5. Con il cast ormai cresciuto (anche troppo per l’età dei loro personaggi, complice la pandemia) e con evidenti riferimenti al genere horror (il preferito dei Duffer), che per la prima volta viene esplorato e sperimentato, Stranger Things 4 è un punto di non ritorno. Sotto innumerevoli punti di vista. Dopo una battaglia finale conclusasi tragicamente con la morte di Eddie e con Max ormai in coma, i ragazzi per la prima volta fanno i conti con il senso di perdita. I mostri interiori sono sempre più potenti ma, come se non bastasse, Vecna ha esteso il Sottosopra al mondo che tutti conoscono. Una spaccatura tra due universi che rappresenta le paure di tutti noi, in particolar modo quelle che bisogna affrontare nel corso degli snodi più importanti della vita. Eleven, Mike, Will, Dustin, Lucas e gli altri non sono più dei bambini ma giovani uomini e donne che si affacciano alla vita con la loro unicità e le loro fragilità. Un tema, quello della fine dell’infanzia, portato avanti su più fronti e che esplode nel commovente monologo di Will: un coming out che, tuttavia, ci immaginavamo diverso e che speriamo venga esplorato maggiormente in Stranger Things 5. Soprattutto alla luce del rapporto del personaggio con quello di Mike. Stranger Things, Netflix, serialità e cinema Alla sua uscita Stranger Things 4 è stata accompagnata da commenti riguardanti la lunghezza degli episodi, considerata eccessiva da molti, ma che non ha impedito ai fan di fare la maratona di rito. Un trend che si è confermato con gli ultimi due episodi, lunghezza complessiva di 235 minuti. Sebbene i Duffer abbiano già detto che Stranger Things 5 non avrà episodi tanto lunghi (ci crediamo?) questo dettaglio ha aperto un dibattito interessante sul tipo di fruizione che facciamo oggi di prodotti audiovisivi in streaming seriali che, tuttavia, sono costruiti né più e né meno come dei film. Considerando il budget di Stranger Things 4 (circa 30 milioni di dollari a episodio), la qualità tecnica e la durata complessiva, in molti hanno sottolineato il fatto che Netflix ci abbia messo di fronte a dei film “spacciati” per episodi di una serie tv. Il tutto in periodo in cui, tra l’altro, il colosso dello streaming è in perdita: tra crollo degli abbonamenti e licenziamenti. Non è la prima volta che i critici parlano di “cinema in tv”. Basti pensare a Twin Peaks – Il ritorno realizzato da David Lynch nel 2017, anche se in quel caso si trattava di un’operazione molto più all’avanguardia e autoriale. Stranger Things ha un’anima diversa, molto più pop, e proprio da questo trae la sua linfa vitale. Il rapporto con oggetti, canzoni (Runnin’ Up That Hill è ancora nelle nostre orecchie) e film è centrale, così come quello del cinema come luogo che gli stessi protagonisti della serie citano e bazzicano di frequente. L’ultimo, triste, rimando è proprio “Venerdì cinema?” scritta da Lucas per Max. Tutto questo per dire che un evento speciale per portare Stranger Things al cinema ce lo aspettiamo e che, in ogni caso, vale la pena fermarsi a riflettere sulle modalità in cui i grandi produttori scelgono il modo in cui dobbiamo fruire dei prodotti: ormai guardati sempre più su smartphone e tablet. Spesso anche a scapito della qualità della fruzione stessa a fronte di un prodotto di qualità così alta. Stranger Things 5 che cosa dobbiamo aspettarci È ancora molto presto, troppo, per sapere che cosa accadrà in Stranger Things 5. Quello che è certo è che i Duffer abbiano preparato il terreno per una battaglia finale in cui i protagonisti dovranno conoscere un’oscurità ancora più nera, prima di riuscire a trionfare. Sicuramente dobbiamo aspettarci più morti – ce ne aspettavamo anche di più anche stavolta, e siamo convinti che ai fan faranno ancora più male della scomparsa di Eddie. Possiamo aspettarci anche qualche rivelazione in più su personaggi già esistenti; negli ultimi giorni sul web spopola una teoria molto fantasiosa secondo cui la mamma di Will sia in realtà la sorella di Vecna per il fatto che il poster della quarta stagione la ritrae insieme a casa Creek. Chiaramente nulla di confermato. Tra le poche informazioni certe rilasciate dai Duffer c’è quella riguardante Max. Pare che la ragazza sia in coma, ma viva, sebbene cieca e con tutte le ossa rotte. Per il resto non ci resta che aspettare, prima della fine con cui si concluderà un’epoca durata quasi 10 anni. Ma ne parleremo a tempo debito. A oggi sappiate che Stranger Things 5 vi aspetta nel 2024. Vi potrebbero interessare anche: Stranger Things 4 Volume 2: come finisce la stagione Stranger Things 4 Volume 2: Quale personaggio muore Eddie suona Master Of Puppets dei Metallica in Stranger Things 4 Volume 2 Continuate a seguirci per restare aggiornati su tutte le notizie delle serie tv!