Polemiche sull'abero di Natale firmato Tiffany in piazza Duomo scritto da Francesca Parravicini 13 Dicembre 2010 Le polemiche, sembrano un organo, una parte integrante, dell’opinione pubblica, quando si vanno a toccare corde delicate. Le polemiche non mancano anche a Natale, anzi, cadono come fiocchi di neve. Se poi parliamo di alberi di Natale, anzi di un albero di Natale, quello istallato in Piazza Duomo a Milano, dovreste già avere idea di cosa si tratta. Albero sì albero no? La bagarre ha avuto inizio quando l’amministrazione milanese ha annunciato la sponsorizzazione del classico albero natalizio in piazza Duomo, da parte del celeberrimo brand di gioielli Tiffany, con l’allestimento di un temporary store alla sua base. Ovviamente i rappresentanti della curia non si sono fatti attendere, esprimendo totale disapprovazione per un’operazione così commerciale. Il sindaco Moratti ha quindi bloccando l’approvazione del progetto, annunciandolo in mondovisione. Tutto finito. Fino a che, date nuove direttive, l’albero viene riesumato, con una precisazione: il 9% delle vendite nello shop Tiffany verranno destinate in beneficenza. Fatto sta, che la Curia rifiuta questi soldi. Natale commerciale? Oggi gli sponsor sono ovunque. Perché? Fanno comodo, offrono mezzi e opportunità a poco prezzo (per pagare di meno certe coppie scelgono di far sponsorizzare il loro matrimonio). Troppa pubblicità può dar fastidio, ma d’altronde è normale in un mercato libero e competitivo, fondato sull’iniziativa e il guadagno. Alcuni potrebbero storcere il naso, visto che stiamo parlando del Natale, una festa che ha significati religiosi e spirituali. Eppure è innegabile che da molto tempo il Natale abbia preso una dimensione fortemente commerciale e per alcuni significhi semplicemente fare e ricevere regali. Dunque cerchiamo di guardare le cose con la dovuta obbiettività: non sono queste le notizie per cui indignarsi. Ognuno ha la sua idea di religione, che è privata e personalissima. Mi sembra che l’albero di Tiffany sia più un simbolo della natura mondana e cosmopolita di Milano, un albero “laico” dedicato al circolo di etnie e nazionalità che si avvicendano per le strada milanesi. E se sono riusciti a dare un fondo benefico all’iniziativa, ancora meglio.