Percorsi creativi 10: aprire un negozio scritto da admin 28 Giugno 2009 Siamo ormai giunti al penultimo appuntamento dei nostri Percorsi creativi. Dopo l’intervista a Giulia Boccafogli, in cui abbiamo ricevuto tanti consigli per vendere le nostre creazioni nei negozi, passiamo ora al passo successivo, forse l’ultimo e più importante: aprire un negozio in cui vendere i frutti dei propri hobby creativi. Intervistiamo allora Luciana di "Made in Elalù", negozietto creativo di Alassio, in provincia di Savona, in cui la giovane vende i propri bijoux. Aprire un negozio… è il sogno di tante, ma che investimento di soldi, tempo ed energie richiede? Aprire un negozio… diciamo che per me non è stato il coronamento di un sogno, ma una necessità economica. Nel senso che dopo la laurea in Belle Arti e il master in Organizzazione di eventi culturali e comunicazione, ho iniziato a lavorare per fondazioni culturali, Università, Comune, ecc in ambito impiegatizio e tra un contratto ed un altro, per arrotondare, ho iniziato a partecipare a mercatini dell’artigianato, fiere, sagre e chi più ne ha più ne metta. Dopo anni di gavetta, ben sei, e, in parallelo, di precariato impiegatizio, ho avuto una grandiosa opportunità, rilevare un microscopico negozietto in un vicoletto molto vicino al centro dello shopping di Alassio, la località turistica e balneare dove sono nata. Aprire il negozio mi è costato tantissimo in soldi, tempo ed energia… e mica solo aprirlo! La decisione è stata molto sofferta, il periodo di crisi, vera e reale, la burocrazia, le spese di gestione, la gestione del tempo… non si ha più tempo libero… mai! Staccare la spina è difficilissimo… sarò anche una stakanovista delle perline, ma zero vacanze, zero weekend liberi, e da quanto non riesco più a leggere un libro… Esistono leggi o agevolazioni rivolte alle giovani "imprenditrici"? Quanto possono aiutare una giovane creativa? All’inizio dell’avventura ho frequentato un corso del Comune di Genova, a 100km da Alassio, dove prima studiavo e lavoravo e dove ancora adesso vivo facendo la pendolare, per avviare un’attività in proprio. Il corso, della durata di 30 ore circa, è stato tenuto da professionisti del marketing, della comunicazione, da un commercialista ecc. A fine corso il dilemma, aprire o non aprire la partita iva… Sono stata sconsigliata in maniera cosmica! Ma, testona come sono, ho deciso di aprire questa benedetta partita iva e ho avuto un piccolo contributo di circa 1000 euro a fronte di 1000 euro di fatture passive, cioè di materiale acquisito per l’attività. Poi il nulla… zero agevolazioni per l’attività imprenditoriale femminile, zero per l’attività imprenditoriale giovanile. Niente. Altro che diamo una mano ai giovani… Io, tra l’altro, pur essendo artigiana, ho dovuto aprire la partita iva da commerciante, a causa di vincoli di misure (bagno, antibagno, altezza minima) dovute al locale dove esercito la vendita… manco fossimo nel neolitico! 🙁 Insomma, bisogna arrangiarsi e sperare nella buona sorte, nella fortuna, nelle proprie capacità, nella zona di passaggio, nella propria creatività, nel mio caso. Prima di aprire il negozio ci ho pensato davvero tanto, sono stata assalita da mille dubbi, ho avuto paura di non riuscire a pagarmi le spese… poi, alla fine, mi sono lanciata e via, l’avventura è cominciata. Un negozio… per vendere esclusivamente le proprie creazioni, per ospitare anche altre creative e prodotti o infine per vendere anche le "materie prime"? Cosa consigli? Principalmente io vendo le mie creazioni, una linea di borse francesi, La Marelle, fantastiche, e una linea di bavaglini buffi a forma di animaletto della Egmont Toys. A rotazione, borse spagnole, bijoux in fimo di altre artigiane, borse all’uncinetto, piccoli giocattoli e novità che trovo online cercando e cercando cose particolari. Mi piace ospitare artigianato creativo, e spesso lo faccio, cerco la collaborazione di artigiani e piccole imprese. Non vendo materie prime, come per esempio perline, fili ecc, non sono interessata ad un’attività di questo tipo, un po’ perchè il mio negozio è molto piccolo, un po’ perchè mi piace creare per le mie clienti e vedere i miei bijoux in giro per l’Italia e non solo. Consiglio di pensare e meditare tantissimo prima di intraprendere un’attività autonoma e di valutare con attenzione se vicino a dove si vuole aprire il proprio negozio ci sono attività simili, se la popolazione locale può essere interessata a un negozio del tipo che si vuole aprire, se la posizione del locale è in una zona di passaggio, se esiste un parcheggio nelle vicinanze ecc. La differenza tra negozio e showroom?Il mio sito è il mio showroom, i commercianti che sono interessati alle mie creazioni possono visionarle e capire a cosa sono interessati, sfogliando una sorta di catalogo virtuale, invece il negozio è il luogo dove espongo e vendo al pubblico. Già, perchè io produco anche per diversi negozi sparsi per l’italia, per sopperire a periodi morti dal punto di vista economico, come per esempio l’inverno. Arrivederci all’ultima puntata dei Percorsi creativi e commentate!!! Blog: http://madeinelalu.splinder.com/ Mail: [email protected] Skype: Elalù bijoux Msn: [email protected] Facebook: Elalù bijoux Orario estivo: – da martedì a domenica 16,30 – 20,00 / 21,00 – 23,00 – sabato e domenica anche 10 – 12,30 "Elalù bijoux" è ad Alassio (Sv) in Via Volta 43 Foto tratte dal blog di "Elalù bijoux" Leggi anche: Vendere nei negozi Come allestire la propria bancarella ai mercatini Partecipare ai mercatini Come rapportarsi col cliente, crearsi una mailing list e gestire una newsletter Creare e curare blog e sito Fotografare le proprie creazioni Farsi conoscere nel web Scegliere cosa creare e trovare il materiale Crea, divertiti e guadagna! Dieci buoni motivi per acquistare handmade