Paris Fashion Week: Atelier Versace, Giambattista Valli, Christian Dior scritto da Francesca Parravicini 25 Gennaio 2012 Nella città più romantica prendono forma materiali preziosi, materia dei sogni: la Paris Fashion Week racconta la moda più raffinata, è la passerella perfetta per le stravaganze dell’ haute couture. Iniziamo con una terzina di nomi illustrissimi: Atelier Versace, Giambattista Valli e Christian Dior. Atelier Versace Ad aprire le danze, la nostra italianissima Atelier Versace, che porta sulla scalinata d’oro della Ecole Nationale de Beaux-Arts, una donna futuristica, molto Barbarella. Le lunghezze sono mini o maxi, da shorts e abiti a bustier fino ai classici modelli a sirena, le silhouette succinte, fatte per esaltare le forme. Trasparenze e pizzi prendono nuova vita con colori fluo, giallo, limone, verde, rosso, abilmente stemperati da delicate sfumature d’oro e d’argento. Tacci altissimi golden e stivali in pizzo per brillare la sera. Giambattista Valli Ci trasferiamo all’Hotel de Crillon per la passerella a dir poco superba di Giambattista Valli. La prima parte della sfilata presenta una palette bicromatica, in bianco e nero, con qualche tocco di rosa. Femminilità pura, con gonne al ginocchio, bluse strette in vita e bustier, rivestiti da pizzi floreali e incrostazioni di strass. Gli abiti lunghi sono vaporose creazioni di un romanticismo estroso, con lunghe gonne da principessa ricoperte da stampe nei toni del rosso e del viola. Guarda le immagini della sfilata Christian Dior Galliano non c’è è si vede. Dopo le esternazioni antisemite di John Galliano, il timone della maison francese è passata a Bill Gaytten, ex braccio destro dello stilista. La collezione pecca di originalità: citazionismo estremo che pesca a piene mani nell’archivio Dior, proponendo uno stile anni 50′, vita stretta e gonne ampie, che manca di originalità. Tutto impeccabile, dalle camicie trasparenti ai lunghi abiti da sirena, ma noioso. Manca quel lampo di follia che era la caratteristica saliente delle precedenti sfilate Dior. Nota positiva la splendida colonna sonora, firmata dall’ormai stra-super-nota Lana Del Rey.