Netflix e piattaforme online: precedenza ai cinema nel nuovo decreto italiano scritto da Federica Marcucci 14 Novembre 2018 Conosciamo il dibattito: è necessario mettere sullo stesso piano Netflix, Amazon e realtà similari con le sale cinematografiche? A quanto pare il mondo cinematografico non è ancora giunto a una risposta univoca. Il problema è infatti complesso dal momento che non coinvolge soltanto la partecipazione dello spettatore, ma l’intera dinamica economica del cinema stesso. Sappiamo bene infatti quanto negli ultimi anni i cinema, soprattutto le piccole sale, abbiano sofferto dell’arrivo della pirateria e dell’arrivo dei multisala. Tuttavia è opportuno indicare che le piattaforme streaming sono una realtà molto diversa, capace di coesistere con il mondo della sala. Anche se ancora non è chiarissimo come. Il nostro ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli ha però le idee molto chiare a proposito. Talmente chiare da essere intervenuto sulla legge del cinema 2016 filmando un decreto alternativo. Con questo decreto si vieta il passaggio in contemporanea dei film in sala e sulle piattaforme come Netflix. Una scelta, dice il ministro, nata dalla volontà di offrire garanzie agli esercenti che devono essere liberi di programmare film non fruibili in altre modalità. Bonisoli è intervenuto oggi con un video messaggio in occasione della presentazione Agis-Iulm “Spazi culturali ed eventi di spettacolo: un importante impatto sull’economia del territorio”. Si tratta della prima importante presa di posizione italiana sul fenomeno Netflix e streaming che sta sconvolgendo il mondo dell’intrattenimento. Basti pensare alla scelta del Festival di Cannes di escludere i film prodotti dal colosso proprio per salvaguardare i cinema francesi. È chiaro che non possiamo chiudere gli occhi: dobbiamo guardare al futuro perché una grande rivoluzione è in atto. Tuttavia è importante prendere coscienza del fatto che guardare un film al cinema e su Netflix (o qualsiasi altra piattaforma) non è la stessa cosa. Per questo motivo è necessario trovare una giusta modalità per far coesistere le due realtà. Una soluzione che tenga conto del mercato e delle necessità dello spettatore moderno, ma anche della sala cinematografica. Perché parliamoci chiaramente: il film può essere lo stesso, ma il buio della sala non è paragonabile a niente altro. Questo decreto arriva dopo il successo di Sulla mia pelle, film Netflix sul caso Cucchi uscito prima in streaming e poi in sala. Non a caso si tratta di un’eccezione che non conferma la regola: il film è andato benissimo sia su Netflix sia nei cinema. La questione è ancora aperta. Siete d’accordo sul decreto del ministro a proposito dei film Netflix e delle altre piattaforme?