Moda contro l'anoressia: la 38 diventa una 40 scritto da admin 25 Luglio 2008 Capita più spesso in periodo di saldi: i pantaloni super trendy che abbiamo visto in vetrina sono, in realtà, disponibile in una sola taglia, la 38. Prima di arrenderci del tutto chiediamo alla commessa di mostrarceli (in fin dei conti, non tutte le marche vestono ugale) e lei senza batter ciglio ci apre davanti una pezzo di stoffa che potrebbe calzare (forse) alla nostra cuginetta di 12 anni.. ma che non è certo sufficiente a coprire il nostro sedere!Quante volte ci capita di pensare: "ma a qualcuno riuscirà a entrare in quegli skinny/in quel vestito/ in quella gonna?". Spesso finiamo col consolarci così: "alla fine non li venderanno a nessuno". Poi, però, qualcuno li compra, e vediamo ragazze supermagre girare per le vie della città e – sempre più spesso – anche per i corridoi della scuola. Meno anoressia = Più femminilitàLo spettro dell’anoressia riaffiora ad ogni cambio di stagione e ad ogni nuova sfilata dello stilista di turno, ma qualche eccezione positiva c’è. Fate un salto nel negozio milanese di Agatha Ruiz de la Prada in via Maroncelli 5 e scoprirete il mondo pop di una stilista pro-femminilità. Dopo i numerosi appelli del governo spagnolo, preoccupato dall’aumento dei casi di anoressia tra i giovani, Agatha Ruiz de la Prada ha infatti deciso di trasformare l’immettibile 38 in una "comoda" 40, che sicuramente segna meno (le sporgenze delle ossa!) e ammorbidisce la figura delle magre, scoraggiando chi fa diete impossibili per rincorrere uno standard malato. Un piccolo passo verso una moda più mettibile e verso uno stile di vita più sano, che si aggiunge alle precedenti iniziative della stilista, da sempre attenta a scegliere per le sue sfilate modelle più "in carne" rispetto alla media. www.agatharuizdelaprada.com Immagini: Agatha Ruiz de la Prada (immagine 3: la stilista)