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Michele Bravi: audio, testo e significato di Storia del mio corpo

scritto da Giovanna Codella
michele bravi la geografia del buio

Testo e significato di Storia del mio corpo di Michele Bravi: ecco una delle nuove canzoni del cantante di Città di Castello, che tra gli autori porta la firma di Federica Camba.

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Michele Bravi è tornato. Esce oggi in tutte le piattaforme di streaming e negli online store La geografia del buio, il suo nuovo album.

Il brano descrive la mancanza di aderenza al reale causata dal trauma, è una dedica d’amore al proprio corpo. Tutte le storie vissute sono scritte sulla pelle, che funge da barriera contro l’esterno, è un rifugio, ma allo stesso tempo diventa il mezzo per rivivere ogni giorno il proprio dolore e superarlo.

Il mio percorso attraverso il buio è stato possibile con l’aiuto dell’EMDR. L’EMDR è un modello clinico e un metodo scientificamente validato d’eccellenza per il trattamento di tutti i tipi di trauma.
In questa canzone ho scritto tutto quello che il mio corpo ha sentito sulla pelle durante tutto il percorso medico: la perdita di aderenza dal reale, la dissociazione, le allucinazioni.
È una dedica d’amore al proprio corpo che piano piano torna ad affacciarsi sul mondo aggrappandosi con timore alle piccole fessure degli occhi.

Testo Storia del mio corpo di Michele Bravi

Il mio corpo ha una storia di paura addosso
E lo vedo chiaramente in ogni gesto
Come quando ho smesso di parlare
Nell’esatto modo in cui si chiude un rubinetto
Il mio corpo ha una storia che si ripresenta
E lo ascolto come guardo una finestra aperta
L’ho lasciato fermo dentro al letto, fermo dentro,
Come in una una busta di una lettera
E l’ho vestito tutti i giorni in un modo diverso,
E poi mi sono abituato a viverci attraverso
E l’ho sentito urlare “Vivimi, vivimi, vivimi
Ti prego bruciami come fiammiferi”
Ho gli occhi così assenti
Che tu mi dici “quasi non esisti”
Ho gli occhi così persi
Come buttare due monete per caso in mezzo a un prato
Piccoli movimenti
La vaga percezione di una vita fuori
Fammi capire se mi senti, mi vedi
Chiama forte il mio nome
Fai qualcosa di estremo
O ricommetto l’errore
Stare nascosto nel mio corpo
Stare nascosto
Il mio corpo è una casa che mi porto addosso
Sopra i muri ha scritto quello che è successo
L’ho buttato sopra una poltrona senza cura
Come fosse di un’altra persona
E l’ho spogliato e dato al vento come una bandiera
L’ho aperto e chiuso come avesse dietro una cerniera
E l’ho sentito urlare “Vivimi, vivimi, vivimi
Ti prego bruciami come fiammiferi”
Ho gli occhi così assenti
Che tu mi dici “quasi non esisti”
Ho gli occhi così persi
Come buttare due monete per caso in mezzo a un prato
Piccoli movimenti
La vaga percezione di una vita fuori
Fammi capire se mi senti, mi vedi
Chiama forte il mio nome
Fai qualcosa di estremo
O ricommetto l’errore
Stare nascosto nel mio corpo
Stare nascosto
Stare nascosto nel mio corpo
Stare nascosto