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Michele Bravi e il suo passato da ribelle o da nerd a scuola?

scritto da Claudia Lisa Moeller

Le contraddizioni, per Hegel, fanno muovere il pensiero. E non solo. Noi, però, di fronte ad una contraddizione del genere siamo rimasti un po’ perplessi. Ci siamo chiesti che più che contraddizione hegeliana tra tesi e antitesi, in realtà non fossimo davanti ad un vero e proprio caso di confabulazione. Il fenomeno, detto in altri termini, in cui ci raccontiamo diverse versioni magari fantastiche di eventi accaduti e che non ricordiamo molto bene. Stiamo parlando della vita da studente di Michele Bravi.

Pochi giorni fa sul Corriere della Sera il giovane viene descritto come un vero animo ribelle. Cito testuali parole:

Un carattere che gli ha garantito parecchie discussioni e un 4 fisso in condotta al liceo.

Ora io non so che istituto abbia frequentato il giovane Michele Bravi, ma io ero ferma che dalla riforma Gelmini (del 2009) con 5 si era bocciati. Tra l’altro leggiamo cosa bisogna fare per meritarsi un bel 5 in condotta:

Viene assegnato agli studenti che non hanno portato rispetto a insegnanti, compagni e personale della scuola e sono stati spesso assenti dalle lezioni senza una giustificazione plausibile; sono stati ripresi spesso per il proprio atteggiamento ed hanno ricevuto note disciplinari per violazioni gravi; hanno utilizzato in maniera irresponsabile il materiale scolastico e non hanno mai svolto i compiti assegnati.

Io non so allora immaginarmi cosa possa aver mai combinato Michele Bravi con quella faccia sorniona da prendersi un 4… Mi vengono in mente solo atti illegali e che più che essere degni di un animo ribelle e sofferente alla James Dean in Gioventù bruciata sono quegli atti degni di un vandalo in libertà.

Spulciando poi nella rete mi sono imbattuta in un’altra intervista. Nemmeno un mese fa su La Stampa Michele Bravi parla di nuovo di scuola. Qui il ritratto è ben diverso. Anzi per parlare di sé Michele dice di essere un “nerd”, traduzione assai libera del concetto “smanettone” che ormai viene applicato anche per chi è “secchione”. Proprio in quell’intervista Michele dice che non ha mai avuto il coraggio di ribellarsi alla scuola, anzi racconta un simpatico aneddoto:

Il primo aneddoto che ti viene in mente pensando alla scuola?
“Ricordo che con la mia classe, eravamo 13 persone, una volta abbiamo provato a fare salina (marinare la scuola in umbro). Siamo arrivati davanti il treno ma i sensi di colpa hanno avuto la meglio così siamo tornati a scuola. Eravamo una classe molto diligente e un pochino ‘sfigata’ ma facevamo molto ridere in quell’ottica”.

Dunque dove sono le “assenze ingiustificate” che sono motivo per prendere un deludente 5 in condotta? E poi ecco la conferma che forse qualcuno ha esagerato nell’intervista con il noto quotidiano di Milano. Michele Bravi è non solo uno studente modello, rispettoso delle autorità, ma ha anche preso 100 alla maturità. Nonostante i suoi 2 in italiano (come cavolo li ha recuperati?):

C’è un prof che ti è rimasto nel cuore?
“Sì, la prof di italiano, era l’unica che mi dava 2, nonostante fossi il secchione della classe. Evidentemente lo faceva perché voleva spingermi ad uscire dalla mia zona di comfort.

Chiunque negli scorsi ed ultimi anni abbia frequentato i licei italiani sa che un terzo del voto di maturità è dato dalla media scolastica. Il voto condotta è parte integrante del voto. La versione, quindi, che Michele Bravi avesse una pessima media è già contraddetta dall’altissimo voto preso nell’esame di Stato.

Un po’ ci chiediamo perché Michele Bravi, o chi del suo ufficio PR, abbia avuto la brillante trovata di voler appiccicare ad un ragazzo dalla faccia pulita come Michele l’aria del teppista. Sembra un po’ come vedere Gianni Morandi scippare le vecchiette.

Se fosse poi vero quel 4 in condotta, allora Michele Bravi sarebbe  un vero proprio bravo di Don Rodrigo…

E tu cosa ne pensi delle esperienze scolastiche di Michele Bravi?