Michele Bravi: La Procura chiede il processo per omicidio stradale scritto da Laura Valli 8 Luglio 2019 La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il cantante Michele Bravi, con la pesantissima accusa di omicidio stradale. Il novembre scorso infatti si trovò coinvolto in un incidente stradale, in cui perse la vita una donna di 58 anni che viaggiava in sella a una moto. Il pm Alessandra Cerreti ha disposto che l’udienza preliminare per Michele Bravi si terrà il 5 dicembre prossimo davanti al gup Luigi Gargiulo. Per i pm il cantante deve rispondere della manovra spericolata in cui rimase uccisa la donna su uno scooter, ma al momento il suo difensore, l’avvocato Manuel Gabrielli, preferisce per ora non fare commenti. Le indagini: Nel corso delle indagini è stato disposto anche una consulenza cinematica per ricostruire l’accaduto, dalla quale risulta che Michele Bravi si trovava alla guida di un’auto e, secondo quanto ricostruito dalle indagini della polizia locale, avrebbe effettuato un’inversione vietata in via Chinotto, a Milano, per immettersi nel senso di marcia opposto. In quel momento, però, stava arrivando la donna, la quale non ha fatto in tempo a frenare e ad evitare l’impatto contro la portiera dell’auto. Il cantante aveva subito chiamato i soccorsi, ma per la motociclista, trasportata d’urgenza all’ospedale San Carlo, non ci fu più nulla da fare. La difesa di Michele Bravi, dopo la chiusura delle indagini, ha spiegato, che “vi sono seri elementi per dimostrare l’innocenza del mio assistito”, precisando anche che “per prima cosa bisogna ricordarsi che si sta parlando di una tragedia che ha colpito la vittima e la sua famiglia come Michele“. Aveva chiarito anche che Michele Bravi “non stava effettuando inversione ad U, bensì una svolta a sinistra per accedere ad un passo carraio” e che andava valutata anche “la velocità della moto“. Il cantante aveva espresso subito dopo l’incidente il suo “profondo dolore per quanto accaduto”, annullando tutti i suoi impegni. Tramite il legale, il cantante aveva espresso subito il suo dolore. “Ho bisogno di fare un passo indietro – aveva fatto sapere Bravi in quei giorni – lasciare che chi di dovere possa fare il proprio lavoro senza interferenze. Il silenzio è la forma di rispetto a cui affido tutti i miei pensieri“.