Michele Bravi: audio, testo e significato di La promessa dell’alba scritto da Giovanna Codella 28 Gennaio 2021 Testo e significato di La promessa dell’alba di Michele Bravi: ecco una delle nuove canzoni del cantante di Città di Castello, che tra gli autori porta la firma di Federica Abbate. Clicca qui per comprare La geografia del buio! Michele Bravi è tornato. Esce oggi in tutte le piattaforme di streaming e negli online store La geografia del buio, il suo nuovo album. Per poter superare un trauma, è innanzitutto necessario che qualcuno assicuri che ciò è possibile. Il buio deve avere un posto dentro ciascuno, come i mobili dentro una casa. Per riuscire a muoversi nel proprio ambiente, bisogna trovare il giusto spazio al dolore, senza che questo prevalga su tutto il resto. Ho sempre pensato che il silenzio avesse il suono corrosivo di una “U” metallica, una frequenza insistente e claustrofobica. Un silenzio che ha un corpo, uno spessore, una consistenza.Come una sciarpa di lana pungente aggrovigliata tutta intorno al viso. Saper distinguere e ascoltare, in mezzo a quell’assordante vuoto, la promessa che l’alba ci suggerisce tutti i giorni (“il nero si scambia con la luce della mattina”) è la forma di orientamento più grande per gestire il buio. Testo La promessa dell’alba di Michele Bravi La geografia del buio È una stanza dipinta di nero Un mare d’ansia dove annega il pensiero Io ti parlavo ma in realtà̀ non c’ero La geografia del buio I consigli poi ti servono a zero Fino a che il falso si sovrappone al vero Fino a che il piombo copre tutto il cielo Ed è facile caderci dentro Più̀ di quello che pensi Basta un movimento Sbagliato Per toglierti il fiato È come camminare nel labirinto bendato Senza trovare l’uscita Cercare di dare una spiegazione a tutto in questa vita Che alla fine per intero non può̀ essere capita Ma poi La promessa dell’alba Si fa più̀ vicina E il buio si scambia con la luce della mattina Fra noi L’ansia che diventa adrenalina Il nero che si trasforma in acqua marina La nebbia si dirada E si intravede la riva E mi dicevi tutto passa Io ti chiedevo “Quando passa davvero?” E non è uscito ancora il binario del treno Per portarci via da questo peso E io che non ricordo più̀ la leggerezza Di un discorso scemo Di ridere per niente Di fregarmene un po’ meno Di vedere ancora questo bicchiere un po’ più̀ pieno Perché́ è pericoloso, sai, parlare del futuro Come quando splende il sole e dopo viene giù̀ un diluvio Perché́ non basterebbero cent’anni di studio Per orientarsi nella geografia del buio Ma poi La promessa dell’alba Si fa più̀ vicina E il buio si scalda con la luce della mattina Fra noi L’ansia che diventa adrenalina Il nero che si trasforma in acqua marina La nebbia si dirada E si intravede la riva E non è un caso E non è colpa mia Che la materia che si studia meno a scuola È la geografia E non è un caso E non è colpa mia Che la materia che poi si conosce meno È la geografia