Maturità: Quali sono le migliori tecniche di memorizzazione? scritto da Alice Giusti 18 Aprile 2016 La Maturità si avvicina e la mole di studio da affrontare sembra essere non sostenibile… come fare a ricordarsi interi programmi, da letteratura italiana a fisica, passando per le lingue? Per riuscire bene all’esame di Stato è fondamentale il nostro metodo di studio, oltre a un po’ di fortuna (che non guasta mai…): ecco quindi le migliori tecniche di memorizzazione e di studio che vi aiuteranno non solo alla fine delle superiori ma anche all’Università! #1. Riassunti e schemi. È una tecnica utilissima, sebbene richieda un po’ di tempo: è impensabile realizzare gli schemi o i riassunti di tutto il programma nella settimana precedente agli esami, ma se si gioca d’anticipo, lo studio diventerà molto più facile. Idealmente gli schemi andrebbero realizzati ogni volta che si studia un argomento perché è un buon metodo per identificare le parole chiave, le cause e gli effetti di un dato evento, la sequenza temporale e per fissarli nella mente. Sarà quindi più facile capire e ricordarsi ciò che si studia e alla fine dell’anno, invece di rimettersi a ripassare tutto il libro, basterà riprendere i nostri schemi e riassunti e ripartire da lì. Consiglio: gli schemi hanno un senso se ognuno se li realizza da solo; quelli fatti da altri a volte possono risultare non chiari e quindi non aiutarci affatto nello studio! #2. I colori. La memoria fotografica è una delle tecniche di memorizzazione più efficaci perché facilita il nostro studio e la capacità di ricordarsi i contenuti dei testi. Per questo, può aiutarci utilizzare diversi colori (matite o evidenziatori) per sottolineare concetti o eventi diversi. Ad esempio, se stiamo studiando la Seconda Guerra Mondiale, potremo usare un evidenziatore di un colore per indicare le azioni della Germania, un altro per la Gran Bretagna e così via… oppure un colore per ogni fase o zona di conflitto. Se abbiniamo questa tecnica alla precedente, riutilizziamo gli stessi colori che avevamo utilizzato per sottolineare anche nel nostro schema. #3. Ripetere ad alta voce. Recentemente qualcuno ha messo in discussione questo metodo, ma personalmente io non riesco a ricordarmi quello che studio se non lo ripeto ad alta voce (e molti studi confermano l’efficacia di questo metodo rispetto ad altre tecniche di memorizzazione). Il problema è che quando leggiamo e poi ripetiamo dentro di noi, abbiamo l’illusione di avere capito e ricordare; spesso, però, se si prova a esprimere il concetto a voce alta troviamo molta più difficoltà. Ripetere a voce alta aiuta a migliore la nostra esposizione e quindi a elaborare anche i contenuti, fissandoli così nella nostra mentre. Unico lato negativo: abbiamo bisogno di una stanza in cui restare soli, sia per evitare di disturbare gli altri sia perché la presenza di qualcun altro ci può mettere un po’ in imbarazzo per il fatto che parliamo da soli! #4. Associazioni e tag. Siete spaventati dai nomi impossibili da ricordare e dalle date? Si può risolvere il problema tramite il metodo delle associazioni. Per quanto è possibile, le date si possono associare a compleanni o altri eventi importanti della vostra vita, oppure mettere in moto la creatività e la fantasia trovando somiglianze tra parole diverse per ricordarsi un determinato nome. Si può utilizzare anche il metodo del tag, tanto caro nell’epoca di internet: creiamo un tag per identificare da dove provengono le informazioni da ricordare (es. lezione della Prof. Silverio), poi una etichetta per l’oggetto della lezione (es. Seconda Guerra Mondiale) e infine immaginiamoci una scena simpatica in cui possiamo associare tag ed etichetta e un’immagine per identificare i concetti chiave. #5. Ripassare con un amico. Vicino agli esami, invece di rimanere a casa da soli a studiare, troviamoci con un amico/amica per ripassare insieme. Certo, entrambe dobbiamo essere motivati allo studio e non perdere tutto il tempo in chiacchere (quindi attenzione a chi scegliamo come compagno di studio!). Detto questo, il ripasso con un altro amico è utile per simulare un’interrogazione – facendosi domande e rispondendo a turno – e per confrontare le informazioni che ognuno ha assimilato, così da chiarire i punti che non si erano capiti e ampliare la nostra conoscenza. E poi, con qualcuno accanto, superare l’ansia in vista del giorno fatidico è più facile e divertente. Una pausa a metà studio, poi, magari immaginando la vacanza estiva post-Maturità, ci sta tutta! Avete utilizzato una o più di queste tecniche di memorizzazione? Hanno funzionato?