Maturità 2016 – Caro maturando… adesso tocca a te! scritto da Martina Renna 21 Giugno 2016 Caro maturando, E così, il momento tanto atteso è arrivato. Mancano poche ore alla prima prova e tu vorresti solo che il tempo si fermasse, vero? Maturità 2016. La maturità fa paura. Non tanto per il professore esterno di matematica, per la tesina da preparare, per le prove da superare. Ma perché la maturità simboleggia la fine di un percorso. Dal prossimo settembre niente più sveglia per alzarsi in orario, niente più cartella da preparare, pullman da prendere, interrogazioni da preparare. Da settembre non ci sono più scuse. Solo tu e la vita davanti a te. Caro maturando, se non lo hai già fatto abbastanza, cerca di goderti gli ultimi istanti della bellezza della scuola perché si, la scuola è bella e gli anni del liceo sono forse i più belli che mai vivrai nella tua vita. Spensieratezza, amicizia, i primi amori vissuti tra i banchi consumati di qualche istituto superiore in giro per l’Italia. Quante volte, osservando dalla finestra della tua classe la strada, hai sognato la libertà? Quante volte ti sei detto: “non vedo l’ora che tutto ciò finisca!” ? Tante, troppe. Forse tutti i giorni. Ma la verità, caro maturando, è che quando avrai concluso il tuo percorso e ti sarai alzato da quella sedia, salutato la commissione con delle formali strette di mano e sarai uscito da scuola… sentirai un piccolo vuoto all’altezza del cuore, uno di quei vuoti di cui non si capisce bene l’origine, che non si sa come colmare. Un vuoto fatto di piccole mancanze quotidiane, di nostalgia e di rimpianto per il tempo passato. Un vuoto che ha il sapore dell’innocenza dell’adolescenza e dei piccoli problemi che prima ci sembravano enormi, ma che ora, con il senno di poi, si mostrano in tutta la loro banalità. Hai mai ripensato al te stesso quattordicenne, quando ti accingevi a cominciare le scuole superiori? Alle paure, alle incertezze e l’eccitazione di una nuova avventura, alla sensazione di sentirsi più grandi, più responsabili. In fondo è un po’ la stessa cosa, no? Gli esami sono una piccola avventura da vivere in pieno, fino in fondo, insieme a quegli amici che da anni sono al tuo fianco e che probabilmente riuscirai a conservare per il resto della vita. Perché le amicizie nate tra i banchi di scuola sono le più belle e le più vere di tutte: ripensa all’elenco scolastico, ripercorri i cognomi, i visi; non dimenticare mai nessuno di loro, neanche i più antipatici so tutto io, perché ti hanno accompagnato per cinque anni e, in qualche modo, hanno contribuito a formare la persona che sei adesso. Magari, fra dieci anni, vi incontrerete di nuovo e ripercorrendo la linea dei vostri ricordi vi renderete conto di ricordare entrambi la canzoncina di un qualche film visto insieme secoli prima, gli stessi frammenti dei monologhi del professore francese, dell’aria di ottobre delle sette di mattina o della luce del sole che si rifletteva sulla cattedra a mezzogiorno. Quest’estate, maturando, fa che sia la più bella della tua vita: parti, viaggia lontano da casa, innamorati, divertiti, lavora, suona, scrivi, canta, balla! Insomma: vivi. Se non lo hai già fatto, a settembre dovrai decidere del tuo futuro. Si inizierà a parlare di università, di lavoro, di fuggire… Ma tutto questo viene dopo il 22 giugno. Fra poche ore dovrai affrontare l’ultimo scalino prima della libertà. E ricorda, che il voto della maturità non cataloga la persona che sei e che un punto in più non intacca la tua intelligenza. Non prendere gli esami come una punizione, un ostacolo insormontabile, ma come piuttosto l’ultima, complessa frase del libro della tua adolescenza. Un bellissimo libro che merita una degna conclusione. In bocca al lupo! Chi di voi domani inizierà la maturità 2016?