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Malcolm & Marie: la recensione del film con Zendaya e John David Washington

scritto da Federica Marcucci
malcolm & marie

Ve lo diciamo subito, non è facile parlare di un film come Malcolm & Marie. Sebbene la sua trama sia semplice, a tratti ridotta all’osso, non è un film semplice o immediato. Forse è proprio per questo che la critica (e il pubblico) sono divisi: c’è chi lo sta amando e chi, dall’altra parte, lo addita come noioso e pretenzioso.

La trama 

Un regista (Washington) torna a casa assieme alla fidanzata (Zendaya) dopo il trionfo dell’anteprima di un suo film, sicuro dell’imminente successo finanziario e di critica. La serata subisce però una svolta imprevista quando iniziano a emergere alcune rivelazioni sulle relazioni della coppia, che ne mettono a dura prova la solidità dell’amore.

malcolm & marie

Cinema per il cinema

Secondo noi Malcolm & Marie è un film magnifico perché riesce a essere coraggioso muovendosi su più binari: giocando a sfiorare il cliché ma non toccandolo mai davvero. Un tour de force, per citare una frase del film stesso.

Questo perché il film di Sam Levinson (qui al suo terzo lungometraggio) è cinema per il cinema: un esercizio stilistico in cui colori, inquadrature e interpretazioni sono calibrate alla perfezione così da sublimare la realtà (la nostra) facendole raggiungere uno stato di arte. La stessa di cui vive il protagonista Malcolm, che ha fatto proprio della regia cinematografica il suo mestiere. Ma non solo.

Pur attingendo a tutta una tradizione di film intimisti (hollywoodiani e non), di cui riprende la scelta del bianco e nero, i dialoghi serrati e le atmosfere claustrofobiche, Malcolm & Marie sporca tutto con una dinamica di coppia sì portata allo stremo eppure estremamente realistica.

malcolm & marie

Amore tra realtà e illusione

Il confronto costante sulla vita, sul cinema (interessante il punto di vista espresso sulla cecità e sul perbenismo di una certa critica cinematografica contemporanea) e sull’amore di Malcolm e Marie è un gioco al massacro in cui nessuno vince. Un punto di non ritorno (o forse di arrivo) in cui entrambi comprendono che l’amore stesso non basta per colmare l’impossibilità di comunicare come desirerebbero, ma che resta in qualche modo un baluardo a cui non riescono a rinunciare.

Ne deriva che il film è un ping pong costante non solo tra i protagonisti ma tra verità e bugie, realtà e finzione. Tra vita e cinema. In questo i due protagonisti sono eccezionali nel portare sullo schermo una coppia che esplode con sentimenti travolgenti, dimostrando un’attitudine quasi teatrale.

John David Washington conferma il suo essere ormai un attore maturo e a tutto tondo: siamo sicuri che questi suoi monologhi resteranno impressi come esercizio di stile. Lo stesso possiamo dire per l’intensità della performance di Zendaya che dopo Euphoria, a soli 24 anni, riesce a esprimere una gamma di emozioni da togliere il fiato. Non vi faremo spoiler, ma il suo monologo finale vale secondo noi tutto il film.

In conclusione secondo noi Malcolm & Marie è esperimento coraggioso anche perché dimostra grande amore per il mezzo cinematografico, soprattutto in questo periodo così particolare. Vi ricordiamo infatti che il film è stato girato interamente durante il lockdown, con una troupe ridotta. I due protagonisti hanno curato personalmente il loro trucco e i loro costumi. Solo questo è un ottimo motivo per dedicargli meno di due ore del vostro tempo.