Lewis Capaldi: “Ecco a chi è dedicata Someone you loved!” (VIDEO INTERVISTA) scritto da Alberto Muraro 13 Settembre 2019 Lewis Capaldi è, con ogni probabilità, il più credibile erede di Ed Sheeran attualmente in circolazione. Il 22enne artista scozzese è infatti riuscito, in brevissimo tempo, ad avere il mondo ai suoi piedi con una semplice (e commovente) canzone. Stiamo ovviamente parlando dell’intensa Someone you loved, brano che soltanto nel Regno Unito è diventato il più grande successo del 2019 fino ad oggi. Qualche giorno fa, i fan italiani di Lewis Capaldi hanno avuto l’occasione di incontrarlo, per la prima volta, in concomitanza con l’RTL 102.5 Power Hits Estate 2019. Nel corso dell’evento, Lewis Capaldi ha interpretato proprio Someone you loved, mentre il giorno successivo ha incontrato i giornalisti a Milano. All’incontro c’eravamo anche noi di Ginger Generation! Abbiamo avuto la fortuna, a questo proposito, di scambiare quattro chiacchiere con l’artista. A Lewis Capaldi abbiamo dunque chiesto di cosa parlasse Someone you loved, del suo rapporto con i One Direction e di quello con Ed Sheeran. Ecco la nostra video intervista esclusiva a Lewis Capaldi! Divinely Uninspired to a hellish extent L’album, scritto insieme a Jamie Hartman (Calvin Harris & Rag N Bone Man), Malay (Frank Ocean & Lorde) & TMS, ha un titolo volutamente ironico che definisce il lavoro dal punto di vista delle liriche come candido ma per il resto regala un fermo immagine degli alti e bassi della crescita. La voce di Lewis, assolutamente riconoscibile, si lega a temi come l’amore, la perdita e le sofferenze di cuore. Ecco come Lewis Capaldi aveva commentato il disco in una recente lettera ai fan: “Non ho mai pensato di poter arrivare fino qui, pubblicando un vero e proprio disco e non ho assolutamente mai pensato che, se ci fossi arrivato, gli avrei dato un nome così stupido, ma siamo qui! Tutti ti dicono sempre quanto incredibile sia registrare il tuo primo album e di come guardano a quel processo con affetto. Io mi guardo indietro e penso a quanto quel periodo sia stato incredibilmente stressante e in alcuni momenti estremamente noioso. Ho amato il processo di creazione delle canzoni ma registrare le parti di chitarra ancora e ancora per arrivare ad avere quella giusta e lavorare ai mix per settimane… non è stato così favoloso. Spero che le persone capiscano cosa voglio dire. Siamo tutti umani e facciamo tutti errori ma nel complesso credo sia un disco dannatamente buono. Sono felice che le persone possano finalmente sentire il mio lavoro per intero. Se scoppierà o riceverà delle critiche positive non importa, è solo il mio lavoro fino a questo punto”.