Lavori creativi digitali: tutto ciò che c’è da sapere scritto da Laura Boni 8 Settembre 2021 Il crescente uso del digitale all’interno delle aziende, soprattutto dopo il 2020, sta spingendo sempre più avanti alcune professioni. Parliamo dei lavori creativi digitali, che coniugano quindi l’arte, la creatività e la tecnologia e sono sempre più richiesti dai recruiter nazionali ed esteri. Ma quali sono più nello specifico le professioni creative digitali sulle quali puntare? Ecco qualche informazione utile per chi vuole approfondire la questione. Le figure professionali creative più richieste Alcune professioni, molto più di altre, richiedono delle spiccate capacità creative e sono per questo motivo particolarmente richieste dalle aziende, soprattutto se si parla di imprese che hanno a che fare con il mondo del digital. Se si scorrono gli annunci di lavoro e le varie posizioni aperte sui siti di questa tipologia di aziende, non è raro trovare ruoli molto specifici come l’art director o il web designer, ad esempio, ma anche UX/UI designer, copywriter e UX writer. Per quanto riguarda le abilità da acquisire per proporsi per posizioni di questo tipo, si va dalla grafica alla stesura di testi pensati per campagne pubblicitarie online, passando anche per le conoscenze del mondo della SEO, ossia l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Come formarsi in maniera adeguata Molto spesso queste professioni non richiedono dei titoli accademici particolari: il più delle volte, infatti, queste competenze possono essere acquisite tramite alcuni corsi approfonditi e mirati presenti anche online. Chi è affascinato da uno di questi lavori creativi digitali, dunque, può trovare pane per i suoi denti su piattaforme di apprendimento pensate appositamente, che offrono moltissime risorse valide sia a pagamento sia gratuite. Naturalmente la formazione è indispensabile, ma non sufficiente per intraprendere una professione di questo tipo: sarà poi necessario fare esperienza più “concreta” lavorando come freelance oppure facendosi assumere come apprendista o stagista in azienda. Ricerca e ottenimento del lavoro: cosa può fare la differenza In fase di ricerca non è raro farsi prendere dallo sconforto, soprattutto quando le aziende scrivono esplicitamente di cercare persone con anni e anni di esperienza alle spalle. Non bisogna demordere, però: come già detto, molte competenze possono essere affinate “sporcandosi le mani” su progetti personali o di terzi, svolti in qualità di freelance. Da non escludere poi anche la possibilità di proporsi con un’autocandidatura anche nel caso in cui non ci siano posizioni aperte nell’azienda nella quale si è interessati a lavorare. A questo proposito è sempre bene dare una rinfrescata al cv, magari usando anche un modello scelto ad hoc tra quelli proposti da Cvapp, per esempio; in questo modo sarà possibile adattare di volta in volta il curriculum al contesto aziendale di riferimento, evitando l’invio standardizzato di massa. Attenzione però, perché l’esagerazione non premia quasi mai: meglio una presentazione che resti tutto sommato sobria, da compensare poi con un ottimo portfolio da commentare in fase di colloquio. Infine, mai mettere da parte la curiosità: anche una volta ottenuto il lavoro dei propri sogni, bisogna sempre tenersi aggiornati sui nuovi strumenti e sulle nuove tendenze del proprio settore, per non spegnere mai la fiamma della creatività.