Kingdom Hearts III: cosa c’è da sapere sul gioco dell’anno scritto da Marco Della Corte 29 Gennaio 2019 Kingdom Hearts III è un titolo videoludico particolare, in quanto ancor prima di uscire è divenuto una vera e propria leggenda. Annunciato più di una decina di anni fa (poco dopo l’uscita di KH II Final Mix) nel corso degli anni si è speculato molto su questo prodotto. Molte le indiscrezioni, i rumors e le teorie circa la trama, i personaggi e i nuovi mondi che Sora, l’eroe del Keyblade, avrebbe esplorato in compagnia dei suoi fidati amici Paperino e Pippo. Tra le voci di corridoio più curiose risalenti a qualche anno fa, ricordiamo quella che voleva che in questo terzo capitolo fossero aggiunti elementi provenienti dagli universi Marvel e Star Wars. Reputiamo tuttavia un po’ improbabile vedere un Sora membro onorario degli Avengers, oppure mentre combatte gli heartless a colpi di spada laser KINGDOM HEARTS III: IN PRINCIPIO CI FU FINAL FANTASY Kingdom Hearts è una coproduzione che ha visto coinvolte due grandi case dell’intrattenimento: da una parte l’americana Disney, dall’altra la giapponese Square Enix (all’epoca Squaresoft). Tetsuya Nomura è il fulcro della creazione di questo fortunato franchise videoludico che molto prende dalla storica saga di Final Fantasy. Non dimentichiamo come Sora utilizzi tecniche ispirate a tali universo, come la magia proveniente dagli elementi naturali (Fire, Blizzard, Thunder) oppure le evocazioni. Nel corso del tempo tuttavia, Kingdom Hearts è andato pian piano distaccandosi da suo ‘fratello maggiore’ splendendo di luce propria e dando vita a qualcosa di indipendente. Le varie comparse da Final Fantasy (che garantivano con la loro presenza un gradito crossover Disney-Square) sono andate pian piano scemando nel corso della storia, fino a scomparire del tutto. KINGDOM HEARTS III: LA FINE DELLA STORIA DI SORA? Kingdom Hearts II (uscito nel lontano 2006) sembrava concludere definitivamente l’arco narrativo di Sora, con la sconfitta del perfido Xehanort. Tuttavia così non è stato. Nel terzo capitolo vedremo infatti il ritorno del malvagio Keyblade Master signore dell’oscurità. Ansem, Xehanort, Organizzazione XIII, sono tutti prodotti scaturiti dalla mente perversa di una sola persona: Master Xehanort. Costui lo abbiamo conosciuto in Kingdom Hearts Birth By Sleep e sappiamo che in passato era amico e compagno di allenamenti del maestro Eraqus. Se quest’ultimo pensava che la luce dovesse prevalere e spazzare via l’oscurità, Master Xehanort reputava che l’oscurità dovesse coesistere con la luce e che anche le forze del male potessero essere controllate dai guerrieri del Keyblade. Ora tutti i nodi vengono al pettine e in Kingdom Hearts III Sora affronterà l’origine di tutti i mali dell’universo: lo stesso Master Xehanort. Scopo del maestro delle arti oscure è dare vita ad una nuova guerra dei Keyblade e rigenerare la potentissima arma X-Blade. KINGDOM HEARTS III: UN UNIVERSO COMPLESSO Al di là delle apparenze, Kingdom Hearts è tutto tranne che un videogame adatto esclusivamente ai più piccoli. Il titolo ha la peculiarità di avere un background storico, filosofico (la battaglia manicheistica tra le forze della luce e quelle dell’oscurità) e di personaggi così vasto da formare un vero e proprio mondo complesso, dalle mille sfaccettature e retroscena. Per non rischiare di creare caos e confusione, prima di giocare a Kingdom Hearts III, consigliamo ai fan di recuperare (se non lo avessero già fatto) i precedenti capitoli della serie: Union X (mobile) Birth By Sleep (PSP) Kingdom Hearts (PSP) 358/2 Days (Nintendo DS) Chain of memories (Game Boy Advance) Kingdom Hearts 2 (PS2) Coded (mobile, Nintendo DS) Dream Drop Distance (3DS) KINGDOM HEARTS III: TRA MONDI DISNEY ED ALTRO Seppur le ambientazioni siano palesemente occidentali (in quanto tratte prettamente da film Disney-Pixar) è innegabile la mano del giapponese Tetsuya Nomura nella trama e nel design dei personaggi di Kingdom Hearts III. Durante le prime 20 ore di gioco potremmo divertirci fiondandoci nei vari mondi disponibili (Pirati dei Caraibi, Frozen, Rapunzel, Hercules) per poi dedicarci al misterioso (e sorprendente) epilogo della storia che chiuderà (per sempre?) il sipario sulla saga di Sora. Tra i nuovi mondi esplorabili in questo nuovo capitolo del gioco ricordiamo Mostropoli (tratto da Monsters and co.), San Fransokyo (Big Hero 6) e Toy Box (Toy Story). KINGDOM HEARTS III: LA POTENZA DELLA PS4 SFRUTTATA AL MASSIMO Una vera gioia per gli occhi la grafica di Kingdom Hearts III. Il potenziale della Play Station 4 viene utilizzato a livelli a dir poco eccelsi, con mappe curate anche nel minimo dettaglio. Girando per il Regno di Corona, tra le strade di San Fransokyo, Tebe o per i Caraibi in compagnia di Jack Sparrow, rivivremo minuziosamente le atmosfere e gli eventi principali dei film Rapunzel, Big Hero 6, Hercules e della serie live action Pirati dei Caraibi. Non solo quindi alcuni stage visitabili come nei precedenti episodi, ma dei veri e propri villaggi, cittadelle e metropoli con intere popolazioni con cui potremo interagire. KINGDOM HEARTS III: IL FINALE SEGRETO Il vero finale di Kingdom Hearts III è la principale chicca presente all’interno del gioco che potrà essere sbloccata secondo una precisa condizione. La soluzione si trova all’interno della fotocamera di Sora, uno strumento molto più prezioso di quanto si immagini. Infatti, scattando con essa le foto ai ‘marchi di Topolino‘ che troveremo tra i vari mondi avremo la possibilità di sbloccare il filmato-epilogo della storia. Il numero dei marchi da fotografare, ha dichiarato Nomura, andrà a variare a seconda del livello di difficoltà che sceglieremo. Lo sviluppatore del gioco ha tuttavia rassicurato che la ricerca dei simboli non sarà complesso come possiamo immaginare. Nel caso in cui sceglieremo un livello di difficoltà basso dovremo tuttavia fotografarli tutti, altrimenti saremo ‘autorizzati’ a tralasciarne qualcuno. Per aggiornamenti su Kingdom Hearts III ed altri videogames in uscita continuate a seguirci!