Irama – Poi, poi, poi: audio e testo del brano dall’album Giovani scritto da Giovanna Codella 18 Ottobre 2018 Giovani è il terzo album di Irama ed è possibile ascoltarlo da oggi, 19 ottobre, su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica. Il cantante, che prima di registrare il nuovo disco ha intrapreso un viaggio che l’ha condotto sino in Finlandia, spiega cosa l’ha spinto a scrivere i suoi nuovi inediti: “Giovani è il mio terzo album. Qui dentro racchiudo la mia attitudine, la mia personalità, la mia anima. Spero vi arrivi. A chi ci sarà sempre”. Qui puoi trovare tutti gli audio e i testi dell’album Giovani! Audio di Poi,poi,poi di Irama: Testo di Poi,poi,poi Poi, poi, poi, poi, poi raggiungerò le nuvole su di noi raccoglierò la pioggia dagli occhi tuoi e pregherò che non mi scorderai Poi, poi, poi, poi, poi camminerò nel cielo sopra di noi si scioglierà la neve dagli occhi tuoi e pregherò che non mi scorderai Non l’ho mai fatto per soldi ma per rimanere Non mi importa cosa credono di me ora che tutti mi cercano per stare insieme il mio nome viene molto prima di me dove eravate quando mi chiudevo in casa per giorni quando mi rimangiavo i sogni quando uno stronzo con la giacca mi spiegava l’arte Dentro un ufficio che puzzava solamente di soldi dentro il mio letto un’altra donna scrive dal suo telefono chissà a chi scrive se glielo chiedo tanto non lo dice dai non fare stories o come si dice La paranoia mi sotterra dolcemente con una mano stringe piano piano le mie tempie mentre le bacio il ventre mi dice solamente che è una ragazza seria e le è successo raramente, se Mi ricordo bene di te Tu, ti ricordi bene di me quando sulle panchine sdraiati di fianco ci ubriacavamo sognando quel palco Amico mio quanto fa male vederti cambiato quando ti parlo sembri qualcun altro ora che hai abbandonato l’arte per essere schiavo ed una stronza ti tiene al guinzaglio non solo morto di fama non lo sono mai stato non sono neanche montato non lo sono mai stato non sono un cazzo di rapper non lo sono mai stato non ho bisogno di far l’idolo di qualche sfigato La credibilità di strada ficcatela nel culo che a 17 anni quasi ci crepavo ancora ci sudo non ho mai fatto questa roba per piacere a qualcuno ed ora che sono al primo posto non mi sento nessuno Calmo, piango Penso a Rolex, tanto quante volte mi hai aspettato sopra un marciapiede al freddo quel secchio era il tuo piedistallo Tu avresti abbandonato tutto per me per darmi tutto quanto io che ero terrorizzato dall’idea che una volta scoperti ci ammazzassero entrambi Poi, poi, poi, poi, poi raggiungerò le nuvole su di noi raccoglierò la pioggia dagli occhi tuoi e pregherò che non mi scorderai