L’intervista di Maurizio Costanzo recensione e pagella al programma scritto da Claudia Lisa Moeller 22 Febbraio 2017 L’Intervista va in onda ogni giovedì sera, in seconda serata su Canale 5. Conduce Maurizio Costanzo che lontano dalla TV della seconda serata non ci sa proprio stare. L’Intervista di Maurizio Costanzo è un ibrido curioso. Un tentativo dalle altissime pretese, gestito da un grandissimo giornalista come Costanzo dalla carriera decennale, ma che difetta di grandi ospiti. A parte la presenza del leggendario Maradona, gli unici ospiti degni di nota sono stati pochissimi. L’ex Presidente della Repubblica è forse uno dei pochi ospiti all’altezza di Maurizio Costanzo. Gli altri erano tutti legati al mondo della moglie Maria de Filippi. Ella stessa è apparsa in una puntata dalla tristezza e dall’imbarazzo rari. Non c’è bisogno di essere Sandra & Raimondo per essere una coppia affiatata. Il loro teatrino di battibecchi e di continui zittirsi era spiacevole da vedere. Nelle ultime puntate abbiamo visto Belén, Emma Marrone, Wanna Marchi, Morgan, Fabrizio Corona. Insomma tutti nomi di una certa rilevanza per il gossip o per la televisione, ma dallo scarso rilievo all’infuori del mondo in pollici. Ma forse sbagliamo noi a pensare che ci sia un mondo diverso da quello dei pollici. Infatti non c’è nulla di più inquietante, quasi claustrofobico, della scenografia e concetto base dietro e davanti al programma. Maurizio Costanzo e il suo ospite sono imprigionati dentro una scatola rossa. La scatola richiama il sipario del vecchio Maurizio Costanzo Show e dentro c’è Maurizio. Prigioniero del mondo dei pollici che si proietta su tutte le quattro pareti attorno a lui. Non c’è scampo. La televisione non dà scampo. Non c’è altro all’infuori della televisione. Proprio questo è forse la prima impressione che mi è venuta vedendo molte puntate di questo speciale. La pretesa giornalistica muore in favore della narrazione continua ed insistenti dei tanti personaggi televisivi che sono apparsi da Maurizio Costanzo. Gli episodi biografici servono solo a dare un riferimento vago ad un mondo fuori. Nell’ultima intervista di Emma Marrone parlava della sua adorata nonna e di come cucinavano assieme di pasta. Ricordi sicuramente veri, ma degni del miglior libro di Donna Leon sul passato delle adolescenti italiane. Seguono le solite dichiarazioni sulla maternità di Emma e sul suo essere “chiusa per ferie”. Ci chiediamo il senso, però, di proclamarsi felice con se stessa e poi ammettere che un principe azzurro è atteso con tanta impazienza. Tutte cose già sentite da quando Emma è diventata la povera vittima delle ruberie di Belén. Noto a tutti coloro che guardano la tv o leggono riviste di gossip. Ed ecco la stoccata heideggeriana di Emma: Ad una evoluzione delle tecnologie, dei trasporti, della vita, si sta accompagnando una involuzione umana. Proprio dei sentimenti. Non facciamo notare che forse proprio mai come nello scorso e questo secolo c’è stata un’apertura mentale e civile sia sui diritti delle donne, degli omosessuali, delle minoranze etniche e religiose. Per Emma era meglio evidente il tempo della pietra focaia, dove i sentimenti erano veri e genuini, autentici e c’era più rispetto. Seguono le dichiarazioni sulle critiche ingiustificate che riceve il suo personaggio (“mi criticano senza conoscermi”) e così via. Mi lascia anche perplessa che difenda i diritti omosessuali perché ha tanti amici gay (cosa ripetuta più e più volte). Se non ne avesse conosciuto manco mezzo, cosa avrebbe fatto? Quello che sentiremo nell’intervista di Emma, ma non solo: si guardino pure le altre, è una sequela di interviste già sentite. Cose già dette. Personaggi che non escono mai dalla loro finzione e mai da lì riescono uscire. Sicuramente non si può nello studio de L’intervista, dove è il presupposto che siamo nel mondo dei pollici e dei pixel. Stringe un po’ il cuore, o amaramente fa sorridere, che un programma del genere schizzi in cima ai trendtopic più volte. Siamo un paese fortemente nostalgico e che si accontenta delle interviste di Maurizio Costanzo ai soliti personaggi noti del piccolo schermo. Mi dispiace davvero che Maurizio Costanzo che non ha solo scoperto “freaks” dai multitalenti (da Sgarbi a Iacchetti) si limiti ad intervistare solo ed unicamente personaggi ben sotto il suo calibro. Voto 7. Maurizio Costanzo avrebbe potuto davvero e potrebbe ancora sorprenderci in questo mondo dentro la scatola. Magari prima o poi alzerà il coperchio. E tu cosa ne pensi de L’Intervista di Maurizio Costanzo?