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I Kooks in Italia

scritto da admin

Vi ricordate Naive, la canzone che nel 2006 faceva da sigla al Festivalbar?
"I know, she knows I’n not fond of asking…"
Dopo il successo dell’album d’esordio Inside in/inside out, i Kooks tornano sulla scena con un nuovo disco che ci travolgerà con la sua carica energetica

"I più grandi dischi del mondo puoi sentirli in qualsiasi situazione: puoi suonarli a un party e funzioneranno benissimo, puoi suonarli in un club e suoneranno altrettanto bene, puoi ascoltarli in cuffia o mentre sei a letto. Da questo si capisce se un album è davvero grande" – Lo dice Luke Pritchard, il frontman dei Kooks.

Beh, sicuramente "Konk", uscito in Italia all’inizio del mese è un cd ascoltabile in molte diverse situazioni! A partire dal singolo " Always where I need to be", che con il suo reef coinvolgente sembra davvero un inno al divertimento, fino all’ipnotoca "Do you wanna", passando per le sfumatore dell’amore delle canzoni "Sway" e "Love it all".

"Alla gente noi offriamo l’occasione di stare bene insieme" , continua Luke,  che ha solo 22 anni. ‘La questione è tutta qui. Uno degli scopi della musica è creare aggregazione tra le persone.  Come fai a non farti coinvolgere quando suoni sul palco di un festival di fronte a 20mila persone – di ogni genere, giovani, vecchi, neri, bianchi – che cantano all’unisono la stessa canzone?"

"Konk" è stato registrato presso i Konk studios (da cui prende il titolo) di proprietà di Ray Davies, situato nella zona nord di Londra, più una settimana presso il Sound Factory di Los Angeles ed ha visto la collaborazione di Tony Hoffer, già produtore di Beck, Air e The Fratellis.

Ma parliamo un po’ di loro: chi sono i Kooks? In attesa di ascoltarli il 19 aprile, quando saranno a Milano per il concerto ai Magazzini Generali, noi li abbiamo incontrati alla presentazione del nuovo album:

Che cosa volete dire con la vostra musica?
Luke: Non abbiamo grandi pretese: vogliamo solamente far divertire la gente e frala sentire bene. La nostra musica è percepita immediatamente come un momento di svago, che ti fa "staccare la spina", come dovrebbe fare ogni canzone pop: solo dopo, ascoltandola più volte, cominici a capirne i livelli successivi, i contenuti più profondi..  il sound ti cattura e alla fine non puoi fare a meno di ascoltare tutto il disco! Noi vorremmo che la gente ascoltasse le nostre canzoni e dimenticasse i problemi che affliggono la vita diogni giorno.

Qual’è la parte più bella del vostro lavoro: i regali, comporre le canzoni, o semplicemente il successo..?
Luke: i soldi!
Hugh: è questa camicia che indossa Luke, è avere i vestiti gratis, è questo taglio di capelli, baby!
Luke: è un bel lavoro.. ma ciò che penso è che mentre sei con la tua band continui a fare cose diverse, nello studio e fuori dallo studio, alla fine ll’unica cosa costante è il comporre canzoni.

Dopo "Always where I need to be" quale sarà il prossimo singolo?
Luke: ne dobbiamo ancora discutere.. quasi sicuramente Sway: è la mia canzone preferita, ed è quella che ascolto più spesso dell’album, ci sono particolarmente affezionato.

Guarda e ascolta il video dell’intervista:

Guarda il video di Always where I need to be:


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