I 14 difetti di Gesù scritto da admin 1 Marzo 2008 Riportiamo un breve testo tratto da "Scoprite la gioia della speranza" di Nguyen Van Thuan François-Xavier, vescovo del Vietnam che ha passato 13 anni della sua vita in carcere duro per la sua fede ed è in fama di santità, ed è morto nel 2002 dopo una lunga malattia. Nel 2000, anno del Grande Giubileo, ha predicato gli esercizi spirituali quaresimali a Giovanni Paolo II e alla Curia Romana. "Un giorno i carcerieri mi hanno domandato: "Chi è Gesù Cristo? Perché tu soffri per Lui?" Anche i giovani mi hanno spesso chiesto: "Chi è Gesù Cristo per Lei e come mai ha lasciato tutto per Lui? Lei poteva avere casa, famiglia, beni, un buon avvenire e ha lasciato tutto per seguire Gesù; Chi è dunque Gesù nella sua vita?" È difficile dire le qualità di Dio: sono trascendenti. Egli è onnipotente, onnisciente, onnipresente… Mi sembra più facile dire i difetti di Gesù. Alcuni di voi avete forse sentito parlare dei cinque difetti di Gesù, di cui ho trattato negli esercizi spirituali alla Curia romana. Alcuni Cardinali e Vescovi dopo questa meditazione mi hanno chiesto dove fossero gli altri difetti. Oggi, se volete, vi dico anche gli altri. l cinque difetti di cui avevo parlato alla Curia erano: Gesù non ha buona memoria, perché sulla Croce il buon ladrone gli chiede di ricordarsi di lui in Paradiso e Gesù non risponde come avrei fatto io "fa’ prima venti anni di purgatorio", ma dice subito di sì: "Oggi tu sarai con me in paradiso" (Lc 23,43). Con la Maddalena fa la stessa cosa, e ugualmente con Zaccheo, con Matteo ecc. "Oggi la salvezza entra in questa casa" (Lc 19,9), dice a Zaccheo. Gesù perdona e non ricorda che ha perdonato. Questo è il suo primo difetto. Il secondo difetto è che Gesù non conosce la matematica: un pastore ha cento pecore. Una si è smarrita: lascia le novantanove per andare a cercare quella smarrita e quando la incontra la porta sulle spalle per tornare all’ovile (Mt 18, 12). Se Gesù si presentasse all’esame di matematica sarebbe certamente bocciato, perché per lui uno è uguale a novantanove. Il terzo difetto di Gesù è che non conosce la logica: una donna ha perduto una dracma. Accende la luce per cercare in tutta la casa la dracma perduta e quando l’ ha trovata va a svegliare le amiche per festeggiare con loro (Lc 15, 8). Si vede che è veramente illogico il suo comportamento, perché sapendo che la dracma era comunque in casa, avrebbe potuto aspettare la mattina seguente e dormire. Invece cerca subito, senza perdere tempo, di notte. D’altra parte, svegliare le amiche non è meno illogico. Anche la causa per cui festeggiare l’aver trovato una dracma – non è poi tanto logico. Infine, per festeggiare una dracma ritrovata dovrà spendere più di dieci dracme… Gesù fa lo stesso: in cielo il Padre, gli angeli e i santi hanno più gioia per un peccatore che si converte, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. Il quarto difetto è che Gesù sembra essere un avventuriero: di solito un politico alle elezioni fa propaganda e promesse: la benzina costerà meno, le pensioni saranno più alte, ci sarà lavoro per tutti, non ci sarà più inflazione… Gesù, invece, chiamando gli apostoli, dice: "Chi vuoi venire dopo di me, lasci tutto, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16,24). Seguirlo, dunque, per andare dove? Gli uccelli hanno un nido, le volpi una tana, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo… Seguire Gesù è un’avventura: fino all’estremità della terra, senza auto, senza cavallo, senza oro, senza mezzi, senza bastone, unicamente con la fede in Lui. Non vi sembra che sia proprio un avventuriero? Eppure, da venti secoli siamo ancora in molti ad entrare nell’associazione dei suoi avventurieri, come Lui, con Lui. Il quinto difetto di Gesù è che non conosce l’economia e la finanza, perché va a cercare quelli che lavorano alle tre e alle sei e alle nove e paga gli ultimi come i primi (Mt 20, 1ss). Se Gesù fosse economo di una comunità o direttore di una banca, farebbe bancarotta, perché paga chi lavora meno come chi ha fatto tutto il lavoro. A questi cinque difetti, vorrei aggiungerne ancora nove: Il sesto è che Gesù è amico dei pubblicani e dei peccatori: come vedete, frequenta cattive compagnie! Il settimo è che ama mangiare e bere: lo accusano di essere un mangione e un beone. Poi, ed è l’ottavo difetto, sembra matto: i parenti stessi pensano così di Lui e davanti a Pilato gli mettono addosso una tunica bianca per dire che è matto. Il soldato romano gli dice: "Tu hai salvato gli altri, se sei Dio scendi dalla croce, salva te stesso" (Mt 27,40. 42). Quel matto che è Gesù non lo fa. Il nono difetto è che Gesù ama i piccoli numeri, mentre la gente ama la massa, la grande folla: va alla ricerca della Maddalena, della Samaritana, dell’Adultera… La "carta magna" di Gesù -le beatitudini – appare come un fiasco: beati i poveri, gli oppressi, gli afflitti, i perseguitati, ecc. (Lc 6, 20). Gesù ama tutto questo: chi lo segue deve essere matto come lui! Il decimo difetto è l’insuccesso continuo: la sua vita è piena di insuccessi. Cacciato dal suo paese è sconfitto, perseguitato, rifiutato, condannato a morte… Ancora, ed è il difetto numero undici, Gesù è un professore che ha rivelato il tema dell’esame: se fosse un insegnante sarebbe licenziato subito! Il tema dell’esame e il suo svolgimento è descritto a puntino da lui: verranno gli angeli, convocheranno i buoni alla destra, i cattivi alla sinistra, e tutti saremo giudicati sull’amore (Mt 25,31ss). Sapendo questo, tutti potrebbero essere promossi! Il dodicesimo difetto è che Gesù è un Maestro che ha troppa fiducia negli altri. Chiama gli apostoli quasi tutti illetterati, ed essi lo rinnegheranno. Nel tempo continuerà a chiamare gente come noi, peccatori. La via di Dio passa per i limiti umani: chiama Abramo, che non ha figli ed è vecchio; chiama Mosè, che non sa parlare bene; chiama dodici uomini mediocri e ignoranti, e uno di essi lo consegnerà; e per chiamare i pagani sceglie un violento e un persecutore, Saulo; e nella Chiesa continua a fare così… Gesù è un temerario incorreggibile: perciò ha scelto me, ha scelto voi, noi tutti poveri peccatori. Gesù non si corregge proprio! Il tredicesimo difetto è che Gesù è molto imprudente: si dice che per essere un leader bisogna prevedere. Gesù non prevede: soprattutto, non prevede la morte dei suoi discepoli. Richiede loro di essere fedeli fino alla morte: però non sembra occuparsi di quello che viene dopo… Gesù trascende la saggezza umana: che cosa succederà, quando tutti saranno morti, a loro e a quelli che verranno dopo di loro? Il quattordicesimo difetto è la povertà: di essa il mondo ha molta paura. Oggi si parla tanto di lotta alla povertà: Gesù esige dalla sua Chiesa e dai pastori la povertà, qualcosa di cui tutti hanno paura. Gesù ha vissuto senza casa, senza assicurazione, senza deposito, senza tomba, senza eredità, umanamente e materialmente senza sicurezza alcuna. Questi quattordici difetti possono essere oggetto di una vera e propria via della Croce, con le sue quattordici stazioni da meditare.Nel mondo non c’è una strada col nome di Gesù: c’è Piazza Pio XII, Piazza Cardinal tal dei tali, ma non c’è Piazza o Via Gesù di Nazaret.La sua strada è questa via della Croce, carica dei suoi difetti, che siamo chiamati a fare nostri…E noi abbiamo creduto al suo amore". Nguyen Van Thuan François-Xavier Nato nel Vietnam da una famiglia che annoverava nel suo albo genealogico numerosi martiri, si sentì chiamato fin da bambino alla vita religiosa e l’11 giugno 1953 fu ordinato sacerdote. Dopo la laurea in Diritto Canonico conseguita a Roma nel 1959, era tornato in Viêt Nam come professore e poi rettore del seminario, vicario generale e Vescovo di Nha Trang a partire dal 1967. Il 24 aprile 1975 viene promosso da Papa Paolo VI Arcivescovo Coadiutore di Saigon (oggi Ho Chi Min), ma pochi mesi dopo la sua nomina viene imprigionato. Era il 15 agosto 1975. Sarà scarcerato solo nel 1988, dopo tredici anni di carcere duro e isolamento. Da allora venne in Italia, dove fu nominato Presidente del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, quindi, dopo aver predicato gli Esercizi spirituali quaresimali al Papa e alla Curia Romana nell’anno del Grande Giubileo, col successivo Concistoro del 21 febbraio 2001 fu creato Cardinale. Si è spento a Roma, dopo lunga malattia, il 16 settembre 2002.