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House of the Dragon 2: l’analisi dell’episodio 5

scritto da Chiara Giovannini

Il quinto episodio è forse il più debole tra quelli che abbiamo avuto il piacere di vedere fino ad ora. Alcune sequenze sono ripetitive altre già viste e poco evolve. Ecco però la nostra analisi dettagliata del quinto episodio di House of the Dragon 2.

House of the Dragon 2: tutto quello che dovete sapere sul quinto episodio

Questo quinto episodio è una sorta di fotocopia del secondo. Ci racconta delle conseguenze della battaglia di Riposo del corvo iniziando dalla disperazione di Corlys che, come sappiamo, ha perso non solo sua moglie ma anche il suo ultimo baluardo. 

I verdi, dall’altro lato, hanno a che fare con due problemi che ancora non sanno di avere. In primis la pessima scelta di esibire la fu Meleys durante la parata di ritorno. Pessima decisione perchè i draghi vengono considerati dalla popolazione come esseri sacri, quasi definiti divinità o comunque come la cosa più vicina agli dei che il popolo può vedere. Per gli abitanti di Approdo del Re questa parata è simbolo di cattivo presagio. Dall’altra parte abbiamo Aemond. Alicent sa palemensemete che è il responsabile della situazione in cui ora si trova Aegon, che come vediamo è vivo ma messo davvero male e assolutamente non  in grado di governare. Al suo posto si propone Alicent, lo ha già fatto ai tempi della malattia di Viserys ma ora, come il concilio le ricorda, non può più occupare quel posto. I verdi non possono mettere una donna sul trono dato che hanno spodestato Rhenayra utilizzando la scusa della sua illegittimità proprio perchè donna. A questo punto l’unico erede di Aegon è il fratello Aemond, decisamente troppo fuori controllo per regnare.

La prima mossa di Aemond come Principe Reggente è imporre subito un controllo agli ingressi ed all’uscita della città, vietando alla popolazione di fuggire. Questo punto verrà sfruttato a dovere da Mysaria che infatti non perde tempo e suggerisce a Rhaenyra come il popolo posso schierarsi dalla sua parte dato il malcontento che gira ad Approdo del Re. 

Per quanto riguarda Alicent sembra che le sia sbocciato un minimo di istinto materno? No, semplicemente sapeva che poteva ancora controllare Aegon mentre non ha alcun potere su Aemond. Restando su Aemond, Helena in una sola frase ha racchiuso tutto ciò che pensa e forse ha persino visto all’interno di una visione: sa che lui è il responsabile della situazione precaria di Aegon e non approva.

Rhaenyra dall’altra parte sta soffrendo una situazione simile ad Alicent. Le due donne in questo episodio vengono entrambe considerate non abbastanza spietate ed esperte per gestire la guerra, ed il tutto solo perchè donne. Peccato che Rhaenyra sia colei che porta la corona per i neri quindi deve trovare una soluzione a questa scarsa fiducia da parte del suo concilio. Nomina così Corlys come sue primo cavaliere e vi dobbiamo dire che questa mossa, come l’ha vista Corlsys poi, la vediamo molto come una strategia di ripiego per la perdita di Rhaenys e per il fatto che Rhaenyra non desidera riappacificarsi con Daemon ma sa di aver bisogno di una figura maschile adulta al suo fianco. Bellissimo il dialogo tra Baela e Coryls. Lei ha pienamente ragione durante tutto il discorso e quando rifiuta di diventare la sua erede apre la strada verso i figli illegittimi di Corlys. 

Jace compie una missione del tutto inaspettata perchè nel romanzo non è presente. La serie ci mostra che il primogenito di Rhaenyra vola fino alla terra dei fiumi per trattare con i Frey allo scopo di ottenere il passaggio dell’esercito del Nord grazie al loro ponte. Abbiamo amato questa intraprendenza perchè attua il piano senza il permesso di Rhaneyra, dato che lei non lo avrebbe mai mandato e loro hanno bisogno in fretta di uomini al fronte. Queste due scene, quella du Baela e Jace, ci dimostrano quanto i giovani siano più attivi rispetto agli adulti.

Da notare anche la prima apparizione di Lady Jeyne Arryn la lady della valle

Arriviamo al punto dolente: la scrittura del personaggio di Daemon. Chi scrive lo ama e lo amerà sempre ma questo non è Daemon. Le visioni del personaggio non esitano nei libri, lui non tollera nemmeno Alys Rivers e tutto ciò sta cambiando tantissimo il personaggio che ora sembra un architetto in procinto di ristrutturare la sua casa delle vacanze infestata dai fantasmi. A peggiorare le cose è la visione di questo episodio che si spinge ben oltre l’incesto dato che la donna a letto con Daemon è la madre Alyssa. Ovviamente il potere di Alys Rivers ha effetto su di lui e lo sta imbambolando fino al punto di fargli dire che vuole essere Re a pari grado con Rhaenyra o addirittura senza di lei. Inoltre a deviare ancora di più il personaggio dalla sua versione letteraria subentra il trattamento che riceve dai vassalli della terra dei fiumi: Daemon ordina comportamenti cruenti e crudeli e nessuno vuole più stare dalla parte di Rhaenyra. Ci auguriamo che le scene ripetitive e prolisse di Daemon ad Harrenhal siano terminate.

Non possiamo non parlare del finale. Ai neri servono cavalieri di drago dato che di draghi selvaggi e senza cavalieri ne hanno tanti, persino in grado di sfidare Vhagar. Il suggerimento, come nel romanzo, è di Jace: siamo tutti pronti alla semina. Dovranno cercare figure con sangue Valiryano in grado di poter reclamare un drago. Tuttavia se la serie tv fa riferimento a Targaryen che si sono sposati con altri genando figli a metà con il sangue di drago ma comunque nobili, il romanzo cita subito i bastardi Targaryen e molti li abbiamo già conosciuti. 

Nin ci resta che attendere il 22 luglio per scoprire come si evolveranno le vicende. Il sesto episodio vi aspetta solo su Sky ed in streaming solo su Now.

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